A Bambini
Ecco una cornice per voi che non ha un’immagine sopra.
Guardate, è rotonda come il sole; attorno potete vedere una corona di foglie di quercia, ma qui non ci sono ghiande, e al posto delle bacche, sono state usate delle uve; buone uve grasse che pendono in piccole grappole dorate e bianche che appaiono così succose.
Sotto ci sono quattro piccoli viticci verdi; questi possono rappresentare le corde del cuore.
Nel mezzo, dove di solito si mette il ritratto che si desidera guardare, c’è un cerchio bianco.
Ecco, quindi, la cornice. È fatta di carta, e dietro di essa c’è un orologio, e i rami e le foglie e i viticci sono tutti disposti con tanta arte che sembra piuttosto bella se tenuta contro la luce.
Immaginate che l’immagine che il cerchio bianco deve contenere, sia una piccola poesia; poi vi dirò che i versi seguenti sono quelli, e potremmo chiamare il titolo della poesia.
Il Palloncino Perduto.
Cinquanta palloncini! dissero questa mattina,
Cinquanta palloncini da far volare,
Blu, rossi, bianchi e arancioni,
Semplici o a righe con colori chiari,
Cinquanta come grandi fiori splendent,
Nella chiara luce delle ore di sole.
Sì, cinquanta di noi là volando
Presto stavamo fluttuando in alto,
Frank, e la Grande Zia T, e altri,
Non così rotondi, un po’ quadrati,
E anche una signora del circo andò,
Anche se il Padre aveva detto, No; lei era decisa.
Oh, essere soffiati via come le persone
Che vengono portate via quando piove!
Ma dobbiamo andare per sempre?
E non ci incontreremo mai più?
Tutti d’un colpo iniziai a piangere,
Anche se dicevano: Più lontano! Più in alto! Vola!
Poi cominciò a piovere sul serio,
Saremmo stati soffiati via davvero!
Allora tutto il gruppo cadde in confusione
Sul Terribile Cacatua.
Sulla creatura più malvagia viva,
Ora sentite, volo: Ora piango, piango!
Ora siamo nelle grinfie del Cacatua,
Stretti insieme siamo,
Non riesco a respirare, non c’è chiacchiera da gridare,
E la notte passa come una piuma,
Poi quarantaotto esplodono e si frantumano,
Solo Frank con me ora come due noci sediamo.