C’era una volta, in un lago sereno circondato da una vegetazione lussureggiante, una vecchia tartaruga di nome Tina. Aveva una pelle verde spessa e un guscio robusto, e i suoi occhi brillavano di saggezza. Ogni giorno, si crogiolava al caldo sole, ascoltando il dolce suono dell’acqua che lambiva la riva e il melodioso cinguettio degli uccelli sopra di lei.
Un pomeriggio soleggiato, mentre Tina stava per chiudere gli occhi, udì un fruscio nelle vicinanze. Un coniglio si mostrò, saltellando nervosamente da un piede all’altro.
“Oh, cara Tina,” disse il coniglio, “per favore dimmi, qual è il modo più veloce per correre nel bosco?”
“Correre?” rispose Tina lentamente, con voce calma e accogliente. “Perché vuoi correre, caro amico?”
“Il concorso di raccolta della segatura inizierà presto e devo arrivare per primo!” disse il coniglio, muovendo il naso con impazienza.
“Va bene,” disse Tina, “se devi avere fretta, prendi il sentiero dritto davanti a te.” E il coniglio partì di corsa, scomparendo nel bosco.
Tina stava per chiudere di nuovo gli occhi quando i rami al di sopra di lei si muoverono. Uno scoiattolo piccolo sporse la testa e chattò freneticamente, “Scusami, saggia Tina! Ti prego, dimmi, qual è il modo più veloce per salire in cima al grande albero di quercia?”
“Sopra, mio piccolo amico?” disse Tina lentamente. “Ma perché hai tanta fretta?”
“Il concorso di arrampicata degli scoiattoli inizierà presto e voglio essere il primo!” chiacchierò lo scoiattolo.
“Va bene,” disse Tina, ancora nel suo stato di pace. “Se devi andare veloce, metti il tuo migliore piede avanti.” E via corse lo scoiattolo, su per il tronco il più rapidamente possibile con le sue piccole zampe.
Tina chiuse gli occhi questa volta e si preparò per un sonnellino tranquillo, ma presto fu svegliata da un forte starnazzare che sembrava venire dall’acqua. Un’oca anziana, sbattendo le ali in agitazione, si avvicinò di corsa.
“Gentile Tina,” starnazzò l’oca, “qual è il modo più veloce per arrivare in città?”
“La città? E perché desideri andarci così presto, mio amico?” chiese Tina.
“La fiera annuale delle oche è appena iniziata e voglio essere il primo a godere delle prelibatezze nei banchetti!”
“Capisco,” disse Tina. “Bene, se desideri andare veloce, posso solo consigliarti di allungare il collo e vedere dove stai andando.” E con ciò, l’oca anziana sguazzò via attraverso il lago.
Quando Tina aprì di nuovo gli occhi, vide due piccoli animali correre verso di lei il più velocemente possibile. Erano due ricci anziani, che si erano appena sposati e stavano tornando a casa dalla loro festa di nozze.
“Presto, presto!” gridò un riccio all’altro; “chiediamo alla saggia vecchia tartaruga la scorciatoia per il villaggio.”
Si fermarono davanti a Tina, tremando tutti. “Vecchia tartaruga! Ti preghiamo, puoi indicarci la direzione della nuova famiglia di piccoli ricci?”
“Bene,” rispose lentamente Tina, “il modo più veloce sarà seguire quel sentiero per solo un quarto d’ora.”
“Quale quarto?” chiese un riccio. “Ci sono il primo, il secondo e il terzo.”
“Qualunque sia il più vicino,” brontolò l’altro. “Il tempo passa così lentamente quando si desidera correre così in fretta. Buona giornata, buona giornata!”
Ma mentre i ricci continuavano a spingere in avanti, si voltarono per vedere Tina che li guardava con gentilezza. Presto dimenticarono la loro fatica e seguirono lentamente il sentiero, e così raggiunsero la loro meta senza nemmeno sentire un dolore nei loro schiena.
E per tutto il tempo, dal calmo e profondo cuore di Tina la tartaruga emerse la grande lezione che la pazienza e la saggezza devono prevalere sull’uso della fretta ingiustificata.