Nella radura soleggiata dove gli animali vivevano e giocavano, c’era un leprotto vanitoso di nome Harry. Sempre il più veloce, Harry amava vantarsi. “Posso fare giri attorno a questa radura in un attimo. C’è qualcuno abbastanza coraggioso da sfidarmi?”
Tutti gli animali ascoltarono e poi scossero la testa. Infine, Timmy la tartaruga intervenne, “Harry, ti sfido a una corsa.” Tutti risero. “Una tartaruga che corre contro un leprotto? Questo sarà divertente!” disse Harry. Ma Timmy era serio.
Gli altri animali videro che Timmy era determinato, così segnarono il percorso di gara e trassero rapidamente le regole. “Al conteggio di tre,” disse il gufo, che avrebbe fatto da arbitro. “Uno, due, tre, via!” E via si lanciarono. Harry saltò avanti a Timmy, che si muoveva lentamente ma costantemente verso il primo segno.
Una volta che Harry era lontano, si voltò e vide Timmy che si muoveva ancora lentamente. “Perché continuare? Dovrei fare un pisolino e aspettare che quella tartaruga mi superi,” rise. Girandosi su un lato, si addormentò ben presto.
Poco dopo, un coniglio saltò e rise vedendo l’inarrestabile leprotto. “Che noia! Harry sta russando.” Così, saltando verso Harry, lo scosse per svegliarlo e disse: “Harry, perché stai dormendo? Hai una corsa da finire!”
Harry si svegliò, guardò intorno e disse: “Grazie per avermi svegliato. Sciocca tartaruga! Timmy è ancora lontano dal traguardo.” Ma con sua sorpresa, Harry vide che Timmy non era poi così lontano. Si alzò in piedi e corse lungo il percorso. Ma Timmy era rimasto sulla sua strada, muovendosi lento e costante, e infine vinse la corsa.
Tutti gli animali acclamarono Timmy, e Harry abbassò la testa. Tutti si godettero un banchetto quel giorno offerto da Harry. Quando tutti si stavano divertendo e Harry pensava che avessero dimenticato, Timmy intervenne. “Questo banchetto mi ricorda di non giudicare mai gli altri solamente dalle apparenze esterne. Ricorda: chi va piano e va piano, vince la corsa.”