C’era una volta, in una giornata molto soleggiata, una formica dalle lunghe gambe che scalò da sola una collina. Lì si sedette a riposare dopo il suo lungo viaggio. Mentre riposava, si guardò intorno e vide un’aquila seduta su un ramo sopra di lui. Questo spaventò molto la formica, poiché era usanza dell’aquila, quando aveva dei pulcini affamati nel nido, andare a portare loro il cibo che trovava.
Così, la formica pensò che la giovane famiglia dell’aquila avesse fame in quel momento e si chiese quale esca potesse attirare di più l’attenzione dell’aquila: un pesciolino non sarebbe stato sufficiente, perché l’aquila avrebbe dovuto volare giù e prenderlo tra le formiche che lo stavano coprendo; e poi, di nuovo, sarebbe andato sprecato su tutte quelle formiche che non sarebbero state in grado di mangiare pesce.
Mentre pensava a cosa fare, l’aquila lo vide e si lanciò giù per portarlo ai suoi piccoli. Ma la formica, arrampicandosi il più rapidamente possibile, raggiunse il pezzo di cibo che la sua colonia aveva accumulato. Questo le chiese all’aquila di portarlo a casa per i suoi pulcini, poiché sarebbe servito loro molto meglio di quanto potesse fare lui. Così dicendo, le diede il grano e immediatamente l’aquila si elevò nel cielo, portando il buon regalo a casa per i suoi piccoli in cambio della fresca formica che stava per portare via.