In una foresta fiorita dove i fiori ridacchiavano gioiosamente e gli alberi sussurravano segreti deliziosi, viveva uno scoiattolo di nome Sandy. Ora, Sandy non era un semplice scoiattolo; aveva un dono magico. Fin da quando era una piccola scoiattola, poteva cantare bellissime canzoni che facevano sorridere e ballare tutti.
Ogni mattina, si posava sul suo ramo preferito dell’Albero Cantante e cantava dolcemente, riempiendo l’aria di gioia. I rami si muovevano, le farfalle danzavano nel cielo e persino il burbero Tasso sorrideva e batteva le zampe a ritmo quando cantava.
Un giorno di sole, Sandy aveva programmato un concerto con i suoi amici, i Pettirossi, che avrebbero cinguettato e trillato insieme a lei. Lei si allenava e si allenava—la sua canzone preferita parlava della marmellata di fragole che aveva scoperto l’estate scorsa. “Marmellata di fragole sulla mia zampetta/che bella immagine appiccicosa ha visto!” Ma, come spesso accade, quando arrivò il giorno del concerto, non uscì neppure un suono dalla sua bocca. Sandy era triste e corse verso il suo nido accogliente, nascondendosi lì tutto il giorno.
I suoi amici erano preoccupati e cinguettavano fuori dalla sua porta. “Sandy, cara! Vieni a cantare!”
“Oh, cari amici,” rispose Sandy con voce triste, “sembra che la mia voce sia scomparsa. Non posso cantare!”
Ma i Pettirossi non si arresero. La mattina seguente, accumularono muschio davanti alla sua porta e le chiesero di appollaiarsi su di esso, solo per quel giorno. Così Sandy uscì e si sistemò sul morbido nido per il suo primo vero concerto.
Dodici amici si erano radunati, e Sandy guardò ogni volto preoccupato. Respirò a fondo, chiuse gli occhi e cominciò a cantare. Con sorpresa, la sua voce si librò come un brillante raggio di sole. All’inizio dolcemente, poi splendente più e più forte, finché anche il burbero Tasso dovette alzare la zampa in aria e ballare!
Ma poi, oh, che momento terribile! Proprio quando raggiunse la parte più meravigliosa della sua canzone, “che bella immagine appiccicosa ha visto,” il suo piedino scivolò dal muschio, e lei si ritrovò a dondolare pericolosamente oltre il bordo del nido!
Giù, giù sarebbe andata, se non fosse stato per un paio di ali amorevoli che volarono sotto di lei e la portarono su per l’albero tra gli applausi di tutti i suoi amici.
“Sandy, Sandy! Ora puoi cantare, puoi davvero!” cinguettarono. Sandy arrossì, vergognosa di aver mai dubitato della sua tanto amata voce. “Sì,” disse gioiosamente, “cantarò, canterò!” e su salì la dolce canzone catturata, mentre il bosco sulla collina intonava il suo inno serale, oltre le nuvole e le stelle.
“Ora,” disse Sandy, “canzonerò sempre, anche se canto solo per me stessa!” Gli uccelli lodarono la sua allegria, il tasso scattò in una danza vivace, e così andarono tutti a dormire.
Quando l’alba arrivò, Sandy si sedette di nuovo sull’Albero Cantante e cominciò a cantare, poiché ora capiva che la gioia della sua bella voce era destinata a essere condivisa.