La Stella Timida

Una notte, tutte le stelle erano sedute insieme in una piccola nuvola a parlare del grande mondo sottostante.

“Non pensate che dovremmo essere tristi se sapessimo tutto sul mondo e su tutto ciò che accade giù?” disse una piccola stella, che era seduta da sola. Si chiamava Stella; come diceva sua madre, stava sempre da sola e guardava in basso su tutti e tutto. “Noi, almeno,” continuò, “dormiamo piacevolmente mentre il sole splende.”

“Non vedi?” disse la luna; “il sole sta dormendo a sua volta.”

“Ma il sole è molto più grande della Terra, eppure non dorme più di noi,” disse Stella, che pensava sempre a molte cose. “Cosa può significare tutto ciò?” chiesero le altre stelle.

“È meglio non pensare quando si è troppo giovani; altrimenti, diventerai paralizzato dai pensieri,” disse di nuovo la luna e andò a dormire.

Nel frattempo, un debole bagliore si alzò dall’alto della terra e brillò e brillò di nuovo come qualcosa che cercava di catturare lo sguardo splendente di tutte le stelle. Alla fine ci riuscì, perché svegliò una piccola stella che si era addormentata per un momento.

“Cosa può essere quel bagliore?” chiese Stella.

“Non posso dirlo,” rispose uno dei suoi compagni. “Potrebbe essere un faro che segnala pericolo alle navi in mare.”

“O forse è il luccichio di una spada che non sa più in cosa colpire,” disse un terzo.

“No, no! Deve essere qualcosa di molto più saggio,” disse Stella; “è come un appello dalla Terra alle stelle. La Terra desidera che le stelle brillino e illuminino un po’ la notte altrimenti così buia.”

“Ma ora la luna sta brillando,” dissero quelli che non sapevano meglio.

“Sì, sì! ma quello è un’altra cosa,” disse Stella. “Non troverò pace se non brillo,” pronunziò quel bagliore di luce che l’aveva svegliata, e brillò e scintillò e brillò di nuovo, proprio fino a dove si trovava.

“Non posso brillare,” disse Stella, e cominciò all’improvviso a sentirsi molto infelice.

“Non temere, piccola stella,” le disse sua madre. “Le tue sorelle brillano abbastanza. Abbi solo pazienza. Sei troppo giovane, e per te è troppo presto per brillare.”

Tutte le stelle guardarono in modo severo sua madre, che era una stella adulta; ma Stella pianse lo stesso, perché era molto dispiaciuta di essere una stella così piccola.

“Oh, non troverò mai, mai più pace!” Non si può descrivere quanto triste brillasse per l’intera notte successiva.

“Oh, certamente la aiuteremo!” dissero le stelle brillanti, scintillando coraggiosamente e splendidamente la notte successiva nel resto della sua storia, anche se le altre andarono a dormire.

Non potrebbe essere una lezione per molti uomini, che cercano frequentemente di apparire saggi in diretta opposizione al resto delle stelle?

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