La Ricerca della Ghianda Perduta

Een bel giorno d’autunno nella foresta di querce, Sammy lo Scoiattolo danzava attorno a un albero con grande entusiasmo. Ora, la danza di uno scoiattolo è sicuramente da vedere. Non allunga le braccia come noi, ma salta attorno con i suoi piccoli piedi il più velocemente possibile, guardando in alto ad ogni momento, sperando di avvistare un meraviglioso premio che si aspetta di trovare.

Tutti gli amici di Sammy si fermarono per osservare la sua gioia. Alla fine, Sammy cadde giù davanti a loro, tenendo in mano una ghianda con un bellissimo calice dorato, e la piccola corona sopra il calice era coperta di brillanti rubini, e tutto il nocciolo era di un ricco bianco cremoso.

“Guarda! Guarda!” strillò Sammy con tutta la forza, sollevandola. “La ghianda più bella che sia mai cresciuta nella foresta! Vedi quei rubini? Vedi quel bianco splendente? Non è adorabile?”

“Dove l’hai trovata?” chiese Buzzy l’Ape, alzando lo sguardo mentre cercava di riparare la sua ala strappata.

“Ah,” disse Sammy, “questo è il punto; non riesco, per nulla al mondo, a ricordarlo. Ma lo scoprirò presto.” Così salì in cima all’albero, ma lì non riuscì a trovare traccia alcuna, e tornò giù pieno di preoccupazione. Su e giù, attorno e attorno saltellava; nell’aria e a terra girava i suoi occhi neri brillanti; ma tutto in vano; era completamente perduta e non riusciva a trovarla.

Nel frattempo, tutti i suoi amici cercarono di consolarlo. Era davvero un bravo ragazzo, e tutti erano felici che avesse la preziosa ghianda. Tuttavia, una cosa era certa, lui non poteva mangiarla; e questo, poiché era un tesoro trovato, era molto triste per chi lo aveva trovato. Così, mentre parlavano, alcuni scoiattoli più grandi passarono, scambiandosi solennemente le notizie del giorno; e uno di loro disse:—

“Ho appena incontrato Olly il Gufo. È molto preoccupato per i suoi occhiali persi. Ha sentito ogni sorta di storie su di essi, ma non riesce a trovarli da nessuna parte. Se solo alcuni di voi venissero con me, li troveremmo presto, ne sono certo.”

Così Sammy e i suoi amici portarono l’intero gruppo che erano con loro, mandarono un parte nella direzione dove si trovava Olly, e presto lo trovarono ad attenderli in grande agitazione:—

“Cinquanta elfi sono passati con una scarpa a spalla, danzando allegramente,” disse lui, “e si sono fermati davanti alla mia porta; e così, naturalmente, sono uscito a vedere quale fosse la canzone magica. Per un pezzo di moneta,' disse uno, danzeremo qui da Justus fino al giorno di Capodanno;’ e stavo per darlo loro, quando saltò su “Vagabondo il Gatto Selvatico, che non capisce affatto la danza degli elfi, e nella mischia ho perso i miei occhiali.”

“Pagano!” disse uno degli scoiattoli, “bisogna dargli qualcosa. Ho questo boccone di ghianda; se ognuno di noi ne dà un pezzetto, sarà utile.” Così unirono i pezzi di ghianda, e, infatti, Olly ottenne qualcosa da mangiare.

Poi partirono tutti per cercare gli occhiali perduti, e mandarono ora un gruppo e ora un altro; Sammy stesso, naturalmente, si prendeva cura del caso e della preziosa ghianda.

Ma quando avevano percorso un’intera giornata e non avevano ancora trovato gli occhiali, Olly divenne un po’ malinconico e disse:—

“Qualcun altro dovrebbe prendersi cura di quel magnifico premio. Dimmi, chi vive di ghiande più di voi scoiattoli?”

“Oh, i cinghiali!—le persone civilizzate! non devono mai essere dimenticate,” fu tutto ciò che rispose Sammy.

Percorsero la stessa strada, e il giorno successivo incontrarono i cinghiali intrappolati che venivano in città. Il Squire stava proprio dando loro l’ultimo pezzo di carne da macellaio, quando Olly entrò molto silenziosamente e disse:—

“Mi direte solo dove avete trovato i miei occhiali? Se mi darete la notizia rimarrò qui sei mesi.” E i cinghiali selvatici dichiararono di averli visti quella mattina nel bosco sopra la collina, distesi nel mezzo di una strada soleggiata; e poiché rimpiangevano che tutta la bontà che il sole avrebbe potuto dar loro, li presero con le loro bocche e li portarono via; solo che avevano ancora fastidio nelle bocche.

E così Olly riottenne in prestito i suoi occhiali così come Sammy lo Scoiattolo la sua ghianda perduta. Ognuno tornò a casa godendo a pieno il suo premio, e pensò che non ci potesse essere una storia migliore, né raccontata meglio.

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