Un bel pomeriggio, io, Tara la Tartaruga, stavo nuotando pigramente attraverso la mia amata barriera corallina. Adoravo scoprire tutte le diverse case in cui abitavano i miei amici pesci e ammiravo la crescita scultorea dei coralli mentre accoglievano fan di mare dai mille colori. Allo stesso tempo, amavo i molti colori con cui i coralli cambiavano e le belle formazioni simili a perle, ma c’era sempre un colore che non riuscivo a toccare. Era il colore rosato-rossastro che il più bello di tutti i coralli, il corallo cervello, indossava. Desideravo tanto fare una casa tra le sue colline ondulate e le valli quasi muffose, e mi piaceva vederli ondeggiare dolcemente quando un’altra tartaruga passava. Era come un bello prato di onde morbide di erba al di sotto di un vento leggero.
Sotto questo corallo c’era proprio il colore che desideravo, così il giorno dopo mi avvicinai ai reef rosa e strappai un piccolo pezzo di corallo cervello. Poi scesi sotto il mare e mescolai il bel rosa con un po’ di verde malachite e un po’ di lapislazzuli, così da avere abbastanza pigmenti meravigliosi per dipingere un bellissimo quadro colorato.
Con un piccolo pezzo della roccia più dura che avessi mai visto, lo immersi nei colori e iniziai a dipingere una delle scogliere vicino alla mia casa. Ma non appena feci il mio primo quadro, chi dovrebbe venir su a fluttuare se non Poupoule il Pesce Palla! Ero così spaventata all’idea che potesse scoprire il mio segreto che spostai in fretta la scogliera e i miei colori lontano dal mio nascondiglio e mi girai per vedere se avesse scoperto qualcosa.
Continuava a correre indietro e avanti dopo i pesci, e tutto il tempo mi aspettavo che si avvicinasse per dirmi che aveva visto cosa c’era nel mio buco. Fortunatamente, non accadde niente e alla fine tornò a casa con riluttanza. Passai così tutto il pomeriggio a dipingere vari quadri, e ripetei il processo il giorno successivo e il giorno dopo ancora, fino a quando tutte le rocce vicino alla mia caverna furono completamente coperte. Pensavo stesse facendo meraviglie, ma per vedere i miei quadri correttamente, dovevo venire sopra il livello dell’acqua.
Una mattina mi ero completamente dimenticata di me stessa, e quando alzai lo sguardo, ! cosa dovevo vedere davanti a me con i suoi occhi verdi e le sue grandi fauci aperte, se non Cuthbert il Granchio.
“Per tutto ciò che è blu!” esclamò lui, nel suo modo da granchio, “ma questo è sublime! Perché rimani a languire qui sotto quando potresti dare suggerimenti ai più grandi artisti sulla riva?”
“Ma non voglio venire a riva,” dissi semplicemente, perché non avevo ambizioni di essere considerata un’artista meravigliosa.
Eppure fui lusingata dai suoi elogi e, diciamo così, senza saperlo, iniziai a dipingere tele di roccia di dimensioni maggiori rispetto a prima.
“Heigh-ho!” ansimò Squeezum il Polpo un giorno mentre passava fluttuando, “perché non pensi un giorno di fare un’esibizione? Io stesso sarei contento di inaugurarla!”
“Di cosa parli davvero?” chiesi.
“Beh, dei tuoi quadri, ovviamente,” disse lui. “Non sai che hai dipinto i più meravigliosi spettacoli e dai piacere a intere folle di pesci che accorrono qui da centinaia di miglia per vedere le tue tele?”
Questo mi aprì gli occhi. Certo, non ero mai andata oltre il mio nascondiglio per paura che Poupoule il Pesce Palla parlasse. Ma avendo osservato i pesci muoversi attorno ai miei dipinti molte volte, non mi piaceva pensare che fossero venuti a vedere un’esibizione artistica, costruita per il loro piacere, senza informarmi di cosa fossero venuti a fare! Non potei fare a meno di sentirmi ferita dalla loro mancanza di cortesia.
Quella stessa pomeriggio decisi di organizzare un’esibizione dei miei dipinti e inviai Cuthbert il Granchio ad annunciare l’evento imminente a tutti i miei cari amici e conoscenti nei dintorni della mia barriera corallina.
I titoli dei giornali annunciarono l’inaugurazione dell’esibizione di Tara la Tartaruga “Tartaruga dipinge rocce”, mostrarono premi di attestati di merito a Coral Trout, Silver Snapper e Trunk Fish, tre dei migliori artisti della zoologia marina, e descrissero ogni quadro in dettaglio, mentre un critico trascendentale ed entusiasta notò che “la tartaruga, mentre nuotava in modo deciso su e giù, non mostrava sufficiente emozione nella sua delicata e inventiva opera, sebbene si possa vedere anche in lui un’intelligente apprezzamento dell’armonia dei colori e della picturesque.”
Il giorno dopo ricevetti visite da tutti i miei clienti con doni appropriati, ma il fondo dell’oceano è sempre in uno stato di scarsa pulizia e racconta della vita dei suoi abitanti che durerebbe per settimane.