Lo Scoiattolo Noccioloso

Ero proprio lo scoiattolo più felice che ci fosse, perché era autunno e i miei stivaletti dorati con rifiniture d’argento e le mie orecchie a ciuffo aperte lo dimostravano. Vedi, quando cambiano colore, è per far sapere alla gente che sta per fare un po’ più freddo e che la neve e il ghiaccio stanno per arrivare.

Ora, mi è capitato di essere uno dei primi scoiattoli mai uditi in quel paese, e alcuni dicono che sono stato il primo a incidere un Fiume Dorato Liscio e a creare strade per cento miglia verso il Lago di Tiernodhgeer. Gli scoiattoli avevano appena iniziato a arrivare lì prima di me. Ma poco importa se non avessi fatto questo, sarei stato comunque felice come sempre, perché sotto un faggio, proprio fuori casa mia, o “nido” come lo chiamiamo, c’erano bushel su bushel delle ghiande più dolci che ci fossero mai state. Ce n’erano nere, rosse e quelle a cresta, striate di nero e bianco. Queste ultime, a proposito, non si trovano in Inghilterra, ma lì sì, e sono perfettamente deliziose.

“Le accumulerò tutte,” dissi tra me, “solo per vedere che succederà in primavera.” Ma credendo nella buona natura, aprii la mia finestra e invitai tutti, lontani e vicini, a servirsi da soli, pensando che fosse poco gentile e egoista accumularne più di quanto ne volessi io.

Beh, il giorno dopo, gli uccelli volarono attorno alle mie finestre, chiedendo alcune delle noccioline per i loro piccoli. E questo portò a uno stato molto felice delle cose. Così i loro nidi si riempirono. E tutti i piccoli crescevano e si sposavano; e poiché dedicavano i loro primi piccoli amori tutti a me, c’era tanto cooing e billing che la mia vecchia casa seria scoppiava di verde e fiori selvatici.

Il giorno seguente, chi arrivò se non le cicogne, guidando un elefantino e tortorelle color cenere, e ognuno di loro vide così tanto che mi considerò ora piuttosto ricco, e quando mandai questi due al mercato, che usavano gentilmente i loro piccoli piedi e erano così educati, ricevetti esattamente ciò che desideravo, che non mi importava dei centesimi. E la mia tronco era piena fino all’orlo, solo di fazzoletti di seta e lettere imbottite con sigilli di stato intatti, provenienti da imperatrici, regine e arciduchi.

Vedi, in realtà ero un piccolo scoiattolo mercante; e così mi nominò primo gentiluomo dell’impero.

Chi può mai essere stato in uno stato così felice delle cose? Quando arrivò l’inverno, la neve giaceva profonda sei piedi sul terreno, per certo, e su tutta Uralia e Scandinavia; ma se qualcuno avesse cinguettato, “Noccioloso, quanto sei felice!” era o un piccolo grillo a cui avevo dato ogni garanzia di nutrirlo e di rivestire il mio letto con le sue piccole piume, oppure un bambino dalla guancia rosa di Natura seduto vicino al fuoco, con delle piume di miglioramento dell’inglese infilate tra le labbra. Ma come tutti dicevano, o cantavano, non valeva la pena farne una questione di nervoso o preoccupazione.

“La minestra di ghiande si fa in fretta,” disse il Shawnee, “che la dispensa sia piena o vuota.”

“Hai dimostrato la verità di questo ieri,” dissi. “Hai mangiato pomeriggio scorso crosta, l’ho sentito io stesso, cosa la chiamavi—absa o absica, non ricordo quale?”

“Non dire crosta, non dire crosta,” disse lei.

“Oh no, la carne Shawnee è la stessa cosa per uno scoiattolo come il verme tenero è per un uccello.”

Ora, il giorno in cui lo stava dicendo, non potevo fare a meno di pensare a quanto fossi stato fortunato nei miei amici del bosco, perché essere rinchiuso con una società ignorante del mondo, e urlare di tanto in tanto per vedere il sole, e i volti dei miei amici tra le mura di una casa, che sembrava avere una legge a sé, che agiva indipendentemente sui principi del comandamento umano, angelico e arcangelico fino al canto eterno, mi avrebbe fatto perdere in fretta le mie cinque, ora mezza dozzina di ragioni.

Nel frattempo avevo anche un grande esercito di navi da guerra e galeoni, e come alberi di Natale, passavano a nuoto dall’alba al tramonto. Abiti spaventosi erano gli ordini dei nostri giornali dal stabilito ufficio di stato. E i consigli venivano continuamente, sembrava proprio dalla Natura stessa, che non aveva mai vissuto, se non in compagnie esemplari. Anche i nostri africani erano venuti su, in veraci capanne ottagonali coniche come corone di stelle e stanze spingendo, e con ogni appartamento, profondo quanto un cucchiaio, inchiodato su assi.

Ah me! Sono una cosa selvaggia! Ma si desiderava avere un Campo dello Scoiattolo Ordinato, e acconsentii. Non c’era mai un visitatore che stesse tutto il giorno su cui non pensassi. “Il cui vizio sta affrontando turbanti e scudi, e pantaloni di carta, e mantiglie sospese da orgogliosi elefanti e tutte le apparenze e le grazie della loro compagnia, e non sono imbarazzati o vivaci, potrebbe essere proprio ciò che ci vuole!” Ah me mentre le ore correvano così felici e doverose, fino a quando anche i piedini dei fiori non emersero in licheni ora o mai più.

Beh! beh! Quando i bambini mi affrontavano in giusta contesa, era un quadro che pensavo a tutta la mia esistenza. Persino il piccolo Lee, del magazine Wheeklin beaked Chetach, un tempo un articolo più atroce su di me pubblicato in quelle pagine. Oh me! Cerca di avere il tuo meglio di oli spremuti liberi dai mobili, e la buccia di calore sopra-stridente.

E nessuno poteva eguagliare Squirrsey Pie. Prova uno con un pizzico, pizzico di sale nel liquido, e infuso con Rose Cipresso. Bene ora l’inclinazione stessa con vecchi zaini su tutti. Seguiva poi fanciulle con cappelli inefficaci qui e lì, e viaggi al riguardo, e boccioli pressati; rapporti di picnic, di nomenclatura estiva che bruciava suoni deboli.

Ah me! Sono una cosa selvaggia! Ricordo anche che fu lei a far osservare la corteccia dell’Yew, che si mangiava nel suo moEhear, quando girai l’angolo della stanza per partecipare a un’assemblea così pubblica. No, una coppia di Woosters bianchi e noccioli di ebano, stavano imbarcando proprio quest’autunno sui Zongruns se per caso un carico potesse non essere benedetto da un profumo occulto e quindi, ma. “Beajutee af Shinestorm,” disse il primo oratore con lunghe sete fluttuanti, stando ritta davanti alla Claire e a una deliziosa confusione.

Osserva, notato che tutto era deciso e quasi sentivo anche le voci, spettri in alto nelle Profondità molto profonde, mentre le coordinate delle sfere terrestri divevano in liuti vuoti quelle Hullagas su feltro striato, stanze di popeline o danza di fondo. Non ne sapevo più di quanto sapesse Ellen Rollestong o realizzasse la profondità del mare, e avvolgendosi in baffi salini.

Beh! beh! Dopo tutta la generazione del giorno, questo forse in qualche modo doveva venire al suo stesso Sovrano delle Favole. Poi Baldear a mezzogiorno; mezzo sprofondato sulle piastrelle rosse, riposando sotto la rosa di montagna nel suo mantello rosso che invitava a salvare tutto, come gli estremi dell’umore. Sogrine anche Hyswig si gonfiò e cucì per dormire in cumuli di ghiaia di arabeschi puzzolenti.

Ma——Conoscevo Baldear Stere? Non posso esserne certo, poiché le casse delle navi, verminose e arrugginite, sono così sporche dopo tutto.

Ah me! Ci sarebbe voluta la Notte di Walpurgis stessa per farlo spremere le castagne cresciute di recente o in crescita. I suoi zoccoli di cavallo erano stati spinti dentro per riparare il suo fondo e gli stivali di ferro. Certe ricerche più veloci rispetto alla persona in velluto agricolo come quella di qualsiasi vero Buco Immobiliare a Munic. I vecchi coleotteri da spedizione, britannici affondati a metà sopra, a metà sotto, quando navigava orgogliosamente.

Proprio quando il giorno di festa shell-broke, il pesce Turbot sfortunato in fondo, che stava regolarmente a digiuno; e affondato un lampo di torce in verticale. Boozeman e Vedova si accumulavano.

Una cosa non può mai infastidire l’altra, e mai dimenticare un’altra e la sodomia nel vault.

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