La Notte delle Stelle Cadenti

C’era una volta, una piccola ragazza di nome Luna che viveva ai margini di un tranquillo villaggio circondato da campi e boschi. Luna amava camminare nei campi e nei boschi, specialmente la sera quando il sole cominciava a tramontare e gli uccelli cantavano in modo idilliaco. Ogni sera alzava gli occhi verso il cielo e si meravigliava delle prime stelle che apparivano. Ogni sera notava che c’era una stella che sembrava brillare un po’ più degli altri, e ogni volta che vedeva questa stella, si sentiva felice.

Un giorno chiese a una vecchia donna che spesso si sedeva al margine del villaggio di questa stella.

“Perché la stella brilla così tanto?” chiese Luna.

“Perché quella è la stella che ascolta i tuoi desideri,” rispose la vecchia donna. “Se vuoi qualcosa di molto, molto, ma molto, e solo se esprimi un desiderio su quella stella, essa realizzerà il tuo desiderio.”

Quella notte Luna guardò gioiosamente la stella luminosa e desiderò di poterla vedere più da vicino, e all’improvviso una voce dalla stella esclamò:

“Ascolto il tuo desiderio! Domani mattina siediti sulla spiaggia e sii paziente. Vedrai cosa accadrà!”

La mattina seguente, Luna corse verso la spiaggia, si sedette e aspettò. Quando il sole cominciò a sprofondare nel mare e la sera cominciò a calare, sentì all’improvviso una voce che esclamava:

“Luna, abbi coraggio; sto arrivando!”

Luna si guardò intorno e, con sorpresa, vide ai suoi piedi un grande pesce che scintillava e brillava con tutti i colori dell’arcobaleno. La sua schiena era come un tetto di piastrelle, e sotto il suo pancione pendeva una campana d’argento.

“Non avere paura, sono qui per aiutarti,” disse il pesce con voce lamentosa. “Quindi ripeti il tuo desiderio di nuovo.”

Luna esitò un momento, poi disse timidamente:

“Mi piacerebbe sedermi sulla tua schiena per un momento e pescare con te, come fanno gli altri bambini con l’amo.”

Non appena il pesce sentì questo desiderio, la campana sotto il suo pancione cominciò a suonare e immediatamente un grande cappello metallico a forma di cono saltò sulla sua testa. Poi si rizzò davvero bene, fece un salto all’indietro, si tuffò nel mare e nuotò con tutte le sue forze. Nel frattempo, Luna guardava attentamente intorno a sé per vedere cosa stesse accadendo. Le sembrava che qualcosa girasse e girasse attorno al suo albero, scivolasse tra i suoi capelli, tintinnasse e suonasse. Quando la sua mente si schiarì di nuovo e tutto diventò silenzioso, Luna vide che nelle sue mani c’era una canna da pesca con un enorme amo. Stava per tuffarsi nel mare quando il pesce, triste, disse:

“No, Luna, non farlo ancora! Sii ancora un po’ paziente.”

Nel frattempo era iniziata una terribile tempesta, le nuvole si facevano sempre più fitte, ma all’improvviso si fermò, il mare divenne completamente calmo, e la canna in mano a Luna cominciò a tremare, il suo cappello cominciò a suonare, e la palla della sua canna cominciò a girare a una velocità straordinaria. E in pochi momenti, dieci bambini che sembravano proprio piccoli angeli cominciarono a volare nel cielo, illesi dalla tempesta, e si posizionarono sulla canna da pesca e sul cappello a camino come un grande fiore multicolore. Immediatamente apparve un bellissimo arcobaleno che pendeva sopra il mare.

E così si sedevano come un fiore sul cappello, come supporti viventi su una canna da pesca, si muovendo e scintillando.

“Ma i bambini non sono affatto pesci!” sussurrò Luna al pesce che stava seduto in acqua sottostante.

Il pesce annuì approvando; poi sporse la sua testina a metà dalle onde, alzò la voce e disse:

“Voi bambini che ora siete seduti sulla canna da pesca d’oro puro, vedete! Vedi l’arcobaleno sopra la vecchia Luna? Dall’altra parte dell’arcobaleno si trova la terra lontana, lontana, dove tutti i desideri diventano realtà. E oggi viaggerete in treni espressi e barche fino a dove l’arcobaleno vi porterà. Velocemente! Venite, venite con tutte le vostre benedizioni alla vostra amica Luna, che vi ha desiderato con tanta pazienza!”

Non appena fu chiesto, i bambini annuirono amichevolmente e subito saltarono in fila giù dalla canna da pesca sul mare e si sistemarono uno dietro l’altro come soldati, e gridarono:

“Non temere, Luna! Ti mostrerò immediatamente la strada verso la terra dei tuoi desideri!”

Immediatamente si fermarono immobili al bordo del mare e formarono con le braccia la vasca di una fontana, mentre il pesce stava sotto e tutta l’acqua sprangò nei volti di tutte le persone presenti. Forti erano i frastuoni, e forti suonavano le trombe. Il mare era in festa, e i pesci nel mare sottostante ridevano e sorridevano ad alta voce. Improvvisamente il pesce gridò:

“Saltate dentro il più velocemente possibile, spiriti razzo! Ma non vi perdete nel mare! I tubi dell’acqua sono così ben fatti che si prenderanno cura di voi, ma attenti alle fontane, saltate dentro di esse bene, altrimenti nuotate di nuovo nelle profondità del mare dove è caldo!”

Con queste parole affondarono più in basso; le piccole ragazze e i piccoli ragazzi si strinsero insieme, chiaramente piangendo sott’acqua.

“State allegri! State allegri! Il pesce è qui, e nuoteremo via in modo giocoso e piacevole attraverso i lunghi e ben curati canali.”

Poi i bambini svanirono sotto le onde, e il pesce affondò in profondità.

Luna aspettò, e aspettò, e aspettò, ma non vide mai più il pesce, né i bambini, né la bella stella che brillava nel cielo sopra di lei. Ma credette al suo desiderio con tutte le sue forze.

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