In una giornata luminosa e soleggiata, nel profondo della giungla, vivevano una madre scimmia e la sua piccola figlia, Mimi. Ora, Mimi era una scimmietta vivace con una mente molto birichina e maliziosa. Amava saltare senza paura da un albero all’altro e desiderava uscire a giocare ogni giorno. La giungla era piena di cose divertenti per le piccole scimmie.
“Mimi, cara, è ora del tuo pisolino pomeridiano,” disse la madre scimmia. “Stai in silenzio finché non torno. Devo fare una commissione.”
“Oh, Mammma, non farmi dormire. Riposerò su questo ramo, ma fammi giocare.”
Così la madre scimmia andò via, e Mimi si mise a dondolare su un ramo robusto di un albero. Improvvisamente, vide un Bosco delle Banane a qualche distanza, che ondeggiava nel vento. “Come vorrei poter prendere un grappolo di banane fresche e mature da lì,” pensò. “È solo a una dozzina di rami da me.”
E immediatamente partì, saltando ora su un ramo, ora dondolando su un altro, finché arrivò al Bosco delle Banane.
“Oh, qui è così bello e fresco! Non ho mai respirato un’aria così dolce. E che posto delizioso è questo! Ci sono banane fresche e mature! Ma mia madre mi ha detto di non prenderle. Ma che importa un grappolo negato? Ne prenderò solo uno e poi tornerò.”
Detto fatto, la piccola scimmia birichina coglie un grappolo, poi un altro, e si riempie tutto ciò che può sotto il mento. Proprio in quel momento, vide un’ombra che si stendeva su di lei. Guardando in alto, cosa vide se non un enorme e affamato tigre!
Ora, poiché un tigre è il più grande nemico di una scimmia, la piccola scimmietta maliziosa si lanciò sul ramo più vicino per salvarsi dalle sue grinfie. Ma, sfortunatamente per lei, il ramo che scelse era marcio, che proprio in quel momento cedette sotto di lei e lei rotolò, spaventata, davanti alla bocca aperta del suo nemico!
“Oh, per favore, caro zio Tigre,” squittì la piccola scimmia, “non mangiarmi! Potrei aiutarti ad andare in un posto dove potresti avere una bella cena calda!”
“E dove sarebbe questo posto, bambina?” chiese il tigre, un po’ sorpreso.
“Perché,” disse lei, “basta che mi segui e sicuramente ti porterò a quella cena. Vieni con me.”
Il tigre—che era molto affamato—acconsentì e partirono insieme verso il posto dove la scimmia aveva lasciato sua madre. A poca distanza da loro, camminavano due scimmie arrabbiate. “Sicuramente, quella povera piccola non tornerà mai più,” disse la madre; “La sento molto oggi.”
A questo punto (ovviamente senza essere vista) il tigre era arrivato il più vicino possibile a loro e sdraiandosi per terra, saltò su entrambe. La vecchia scimmia astuta aveva, però, visto il tigre molto prima, e saltando rapidamente su un ramo, si salvò. La piccola maliziosa non lo aveva visto; e ciò che le accadde già lo sappiamo.
“Oh, che sfortuna!” disse il tigre, mentre schiacciava la piccola scimmia e scappava. “Che bella cena mi sono perso!”
Mezz’ora dopo la madre scimmia tornò dalla sua piccola, per darle della bella frutta succosa che aveva portato per lei. Ma ahimè! trovò solo il suo corpo senza vita. Il tigre l’aveva crudamente sepolta sotto la sabbia ed era andato via.
“Oh, questa è la conseguenza della disobbedienza!” disse la povera madre scimmia, mentre piangeva e piangeva sulla sua figlia morta.
E così è che i bambini birichini, che disobbediscono ai loro genitori, ne soffrono, prima o poi.