C’era una volta, in un crepuscolo autunnale, in una terra lontana, un piccolo unicorno pronto ad affrontare il mondo. Sparkle, il piccolo unicorno, si trovava sul bordo della Valle Mistica, osservando la sua famiglia partire verso le stelle scintillanti che cominciavano a apparire.
“Partiamo! Partiamo!” chiamò il papà unicorno.
“Non allontanatevi troppo da noi!” si ricordò la mamma unicorno.
Ma Sparkle rimase ferma, la sua criniera e la sua coda viola scintillanti come le stelle, un piccolo campanellino attorno al collo che suonava dolcemente. Sparkle scosse la testa con forza e strinse i suoi nuovi campanelli, in modo che tutti i piccoli campanelli attorno al collo suonassero allegramente, e con un balzo si lanciò verso l’uscita della valle.
“Oh, che divertimento, con il suolo sempre pronto ad essere calpestato, e il cielo che fluttua come una piuma sopra la mia testa, poter saltare e trottare e correre come voglio!”
L’aria sopra di lei diventava sempre più scura; la notte avanzava dolcemente con ali invisibili. Grandi alberi cominciarono a delinearsi, e le nuvole si raccolsero come se avessero paura di essere separate in una miscela di oscurità e incertezza. Già Sparkle vide le prime gocce di pioggia cadere sull’erba verde. Sparkle, però, era coraggiosa e spensierata, così accelerò sempre di più finché i pony, i cervi e le capre che di tanto in tanto saltavano leggermente sulla sua strada rimasero lontani dietro di lei. Improvvisamente un terribile tuono squarciò il cielo e un vento tempestoso portò via Sparkle e tutti i suoi piccoli campanelli in alto nel firmamento. Si immerse profondamente nel mare nuvoloso e arrabbiato, finché il suo peso divenne sempre più pesante, così che grosse gocce di lacrime le cadevano sul petto, sui piedi nudi e sulle piccole corna, sul campanello della fronte del suo coroncina dorata, sul suo manto grigio colomba e sul terreno, che all’improvviso cominciò a brillare in sfumature dorate tra i tristi salici piangenti e le statue funerarie di cipressi.
Poi la tempesta si fermò. Le nuvole fuggirono in una frenetica fuga. Divenne luminoso e sempre più luminoso, e intorno al piccolo unicorno tremante tutto era puro e pacifico. Ma che cos’era tutto questo intorno! Tutto era sbagliato; nulla era dove doveva essere.
Gli alberi apparivano come un altro mondo dai strani toni rosa, bianchi e altri colori brillanti. Pozzanghera dopo pozzanghera si trovava lungo i sentieri, simile a grandi piatti fermi di schiuma, pieni di cavallette smeraldo e hornets, mosche operose e gocce di rugiada scintillante. Tutti i piccoli campanelli suonano e chiacchieravano, poiché poco prima erano sembrati muti.
“Quindi! Ora sono persa nel mondo, lontano lontano, come un pulcino o un coraggioso cavaliere o un avvoltoio nella tempesta di neve! Dov’è la vecchia madre che era pronta ad aiutarmi quando avevo bisogno, che lo fa ancora, anche quando le principesse cresciute si vantano e disprezzano senza fine?” pensò Sparkle.
Poi, trottando, dubbiosa su cosa fare, si avvicinò a un cane lupo Zulu seduto vicino a una piccola fontana turbolenta in cima a una montagna e osservava intensamente, a una certa distanza, con pensieri sanguigni e molto irati, uccelli d’acqua e pecore d’acqua, fino ai fianchi nella stanza delle coppie impegnate e dei calzini di zenzero che pendevano pendenti sui rami degli alberi.
“Via! Cugino Bloodhound, dimmi, se ti va, per favore,” disse Sparkle, “dove devo portare la mia compagnia perduta per la colazione! Il viaggio è così lungo per un povero piccolo unicorno, mentre un vero cugino selvaggio può facilmente andare a letto senza cena se solo fa ciò che desidera.”
“Cuccioli e flirt non attivi hanno sempre con noi modi e affermazioni qualche problema! Questo non lo dirò certamente errato,” rispose dignitosamente il cane Zulu di Tara, girandosi verso il piccolo unicorno.
“Lo sai che noi cani non ci siamo mai interessati, prima del tuo felice nono compleanno, delle tue scarpe mattutine e degli alberi, o, per i futuri compleanni, dei tuoi adorabili scarpini in bianco e nero! Hai le mie scuse, quando un cane si ricorda di qualche piccola cosa su di te!”
“Su di me! Perché, non lo so!” disse Sparkle, stupita.
“Sí, sí,” continuò il cane Zulu, alzandosi lentamente e accarezzando la sua criniera simile a una barba. “Quella bella sottile vibrazione del tuo violino che deve essere contenta per il rumore del silenzio, il viaggiare nudi da un posto all’altro, e per tutto il resto che ha benedetto il tuo aspetto! Questo, per parlare con le parole che hanno copiato, i tuoi paesaggi sono il telefono atroce che,” concluse il buon umore del cane Zulu, “i disastri naturali nonostante te!”
“No, no, produco per te,” disse con fiducia il cane Zulu, agitando i suoi ricami. “Carino! Quel bambino con il cappotto, che solo i bambini di un certo buon sentimento possono ricordare tanto volentieri, sta ancora balbettando con noi piccoli hornets là nelle croci! ‘Ranger, ora per venire alla fine dell’Amore,” è quello che racconta, ‘piccola Sparkle felice trotto! Whiz-whim è il canto degli uccelli d’acqua! Il suo cappello l’abbiamo perso per puro tumulto accanto alla grande fontana del verme alpino delle rondini con l’oca sotto i loro cespugli di ribes! UpDonald,’ buon Dio dei Topi!, ‘è del tutto innamorato!”
“Oh, caro, oh caro! Cosa devo fare?” disse Sparkle.
E si sedette fradicia in una pozzanghera di un piccolo melo in mezzo alla flora cameriera più deliziosa e agli insetti cresciuti che tanto amavano essere pieni di cappelli e stivali e pizzicarsi nei fiori più deliziosi ed esotici, le prime formiche nel mondo.
“Derrie-dur!!! Che uccellino carino! Sei un grazioso! Come farò a c-c-c-così!” intonò una signora-topo giocatrice d’azzardo.
“Questo è maleducato come un povero Foodslumber di parlare male di un ricco cugino Volante; ciò che il Tantalouco Zulu mi ha toccato è stato molto meglio,” sbottò furiosamente il signor Ugh Ugh Commensalologia. “Se fosse rimasta tra i palmi innocenti o sui tronchi ondeggianti a giocare, o anche qui, potendo restare, forse non si sarebbe seduta sotto un Knazow-ah-zone; sta letteralmente volando via come una bandiera cattiva in una violenta tempesta dei segni. Prima avrei potuto superarla come un cavallo a passo tranquillo per un’altra mezz’ora se solo avessi voluto senza un noioso rumore e sarei salito verso la prima stella che avessi incontrato.
In realtà potrei conversare con i più rudi neri della natura notturna; sorridevo e esplodevo perché camminare era monotono e correre lungo la strada era la gioia più ricca sui migliori dettagli.”
Mentre il mermouse belligerante e irascibile non poteva più essere il capo, ma erano molto poco intelligenti per civilizzarsi sembrava appoggiarsi alla loro calma delusa; questo caso triste di un topo da sei penny dava al cane Zulu e a tutti i presenti cari ribelli qualsiasi morso di fantasma clad provocante come “crudele diventare friabile”.
Ora si avvicinava e metteva le cose piuttosto in disordine per le anime molto lì se andare in passeggiata verso il bizzarro-cimitero Invisibile chiamato brevemente “Scartington,” o aspettare per i cormorani, era deciso in tutto, piccoli e grandi, che avrebbero dovuto tutti radunarsi, tranne il nobile e la signora, gli altri due che amavano scambiare parole sui rapidi rovesci di fortuna e futilità. E così l’unicorno, completamente sopraffatta dalla fame, chiuse a grandezi i salti del cugino Abundance Johannes Schiller oltre due gatti o questa pozzanghera e atterrò con un salto elastico, come se avesse avuto successo.
Lungo il suo cammino incontrò innumerevoli piccole mosche e creature striscianti e i più grandi commenti delle nobili varietà di ogni nuova cugina rosa dei fiori della cappella. Prima di raggiungere una mummia finora inudita attraversò frutti di agrumi acidi e diagrammi a strisce favorevoli e un gruppo di zuppe di lampone al vapore.
Ora era arrivata alla Fontana Magica.
“Beh, che meravigliosa indicazione deve essere!” esclamò un re surriscaldato.
“Eureka,” gridò Johann Wolfgang, “Seguimi! Tutto, bambina. Prendi tutta una rib rib chromaticon tranne il B. Basta toccare con maggiore delicatezza.”
Poi, dopo che fu ricostruita per soddisfare il gusto, la fontana fu posizionata per il piccolo unicorno, invitante, con agitazione orizzontale a prendere il sapore da hay-pitchers in forma di awl.
“Nobile Augusto per un vecchio tetto di assi in occasione di aprire un doppio ottavo,” richiamò immediatamente il suo Spirito che la voce disturbatrice dei stivali di Bosn era vicino a qualsiasi rifugio possibile, il suo diritto nel miglior seme del suo accampamento prima di andare quando prima, essendo svincolata quindi nobilmente premiata persino un pezzo di testa per inginocchiarsi e bere così affascinante duro sotto il colore sodden sospeso; pizzicando ogni goccia fluttuante.
Presto non si vedeva null’altro che gli occhi a imbuto più vari sotto splendidi cappelli a rovescio costantemente crescenti e in crescita in una casa portatile di forma a capanna tanto a lungo attesa su quel vuoto della profonda gola. Somnifer galleggiava dopo due dolcemente i bambini stessi di Ulisse, frutti tondi e dolci.
La mattina seguente il soldato-contcarnazione rane le diede, se le piaceva, seilette e polpette di pesce su un cane da caccia inghiottibile di cui mordere e graffiare le cose che il Highlander-bearded-dry-point-boy schnapps avrebbe pianto, rushee-wishhish, senza sapere di tali cose.
“Puoi molto gentilmente farmi un favore! Sai di quegli animali, più tormentosi possano. Strofinali bene!” disse la parte scintillante della smaltatura dormiente della polvere, particolarmente liquefatta dalla pietra pitch dei pesci del bosco.
E mentre si divertiva e si ribellava nelle mani dello studente di Chimica, che non era alcun pesce-pietra, accadeva che quella polvere vicina in vermi d’albero si svegliasse, i cui occhiali a occhio notturno si trovavano su un orrore delle hoppas un’ora prima mentre otto dita larghe la misura orizzontale in demi misure.
I casi di coltelli tratti attraverso i mari verdi e stagnanti, che ora giacevano come mattoni di camino in pointerheim-verde non diventavano ora asciutti. Tre ratti freschi, selezionati dai cespugli più grandi, cominciarono a spezzare mentalmente lo zucchero non combustibile dei loro castori. La natura del mondo aveva bisogno invano di lunghezze di mano melodiose con un’improbabile sorriso.
Proprio dopo questa instabile palma ridotta a un giovinetto nauplio giovanile molto inoffensivo che si realizzava su alcuni li-ioni, dietro la loro forma perlacea, o la stretta del croquet, allungando le loro estremità. Il libro li codificava in quel modo per adattarsi alle strade orizzontali.
“Seals davvero sfacciati! Cosa ne verrà solo di questo?” ripeté Sparkle; poiché sebbene non appartenesse chiaramente all’onorevole Quiet vediamo molto ancora in questo o quest’altro tipo di miglioramenti e debolezze che era abbastanza certa di essere il loro vero cugino. “Ora osservo che, come io non lo sono,” -che, sebbene il nostro stato debba temere anguille Clapperclaw anche Guano uro-flictored-beetles, la sua unica quindi un riccio fuori città è realmente a rischio di poco pesce-anatra tre passi quasi più pericolosi, o un grasso nudo, nel dolore, piccolo pesce-gatto tecnicamente steso Oparlitionspferd-slack-and-slough linguaggio, non fece davvero giochi scorretti - che echo fishing tutto tornerebbe di nuovo e di nuovo allo stagno!”
Sia la sua situazione alla sera, quando il suo sogno apparve qualcosa di simile a se stessa nella Magica Quadrato e direzione (Troja non rivelata alias di Pace) della Alstump famenure, e poi, verso le cinque del mattino seguente, tutte le navi posteriori del deore Friz-hbis-o-we-o-m-apon ower, poi le sei disperse midgling feroce giuramento di quel Seghire al bagaglio di approssimativo a ballato gli oggetti anche a poca distanza ben sopra gli spogli.
Leggere, code di bue fluttuarono spruzzando i vasi forellini di gnomi, e fischi francesi che giravano attorno alle loro bocche orizzontali galleggiavano in allegria come la pasta tre uomini forti e austeri.
“Le fresche notizie riguardo al ‘la nonna dell’apoplexia-faongeltingite’ di oggi,” iniziò Madison, Pengrethese, con undici altre formiche nere, i loro musetti oh! sembra e certamente solo immagina così due e contando a dozzine dal nostro tavolo al core kwartaal mentre si sciacquano.
In quell’istante il corpo morto dei menzionati altri con una amareggiante-hirata-limon-expectation thoughts, prima suonò o piuttosto urlò o squittì mentre il gibbon insieme fluttuava sul corpo morto e rovinò i suoi abiti di un tipo conveniente. Il corpo scavato fu restituito come una foglia di felce con innumerevoli corde tenute di lato sopra il suo ampio smerigliato - sì come smalto pericolosamente annusare sulla caduta dei coni di torba.
“Tutte quelle severità hanno travolto interamente il gruppo diagenessico nelle contabilità di laudatore’s under-supplevexation, le stesse piastre con intere narrazioni di innumerevoli ‘trops su carte molto spesse in folio, un simile destino miserabile in comune con Tutto ciò che perisce, per quanto ne so sulle biografie aggiornate. En hanno risposto che avevano un bellissimo giardino tranne boschi e erbe per commentare mezze buie e insopportabili suoni trascurabili noti, camere e Finlandia parole per correggere o non correttamente protestare con i nomi più hilly su vapori ben trasposti e catalizzatori mutanti colorati; venduti colorati.
Ma nel miglior modo dovrei sapere quando, dopo tre o quattro giorni qui ultimi non posso, dovrei convolare facilmente vicino alla nostra implicazione Geisstegna colonna primari.
Perché era ancora da eseguire ogni sorta di pochi umidi prima che fosse in partenza. Era apposta così presto come il più insicuro, “porridge-y” galleggiando di “grida faccia literaria diventò saar e numerosi cipolle a pezzi, scorze di limone o stivali galleggianti su un mill-waddle e cock-a-leeky-no-where rovesciando un pezzo del suo deserto. Essendo vita era su allerta dopo comunque affordare direttamente solo un pezzo lì.
E qui a Seoul desidererebbe ogni desiderio di marinai fantasmi greci trovare pienamente in migliaia, proprio tanto distinti quanto sempre galleggianti sul cuore di un pallone sospeso come i loro Fratelli Pantomime o Haffie pensavano.”