In una giornata particolarmente soleggiata, Pip il Panda decise di fare una bella passeggiata nella sua amata Foresta di Bamboo. Il sole brillava tra le foglie sopra di lui, scaldando i suoi arti neri mentre si gustava del succoso bamboo. Che vita meravigliosa viveva, quando il problema più grande del mondo era cercare il pezzo di bamboo più gustoso!
Ma mentre Pip si muoveva osservando le farfalle danzare e i scoiattoli giocare, si accorse all’improvviso di essersi allontanato più di quanto avesse mai fatto prima. All’improvviso non riusciva a vedere nessun luogo familiare, mentre per quanto riguardava l’udire una voce che conosceva - quella di Pippa o della mamma - la foresta era completamente silenziosa.
“Ciao! ciao!” esclamò nella direzione in cui pensava si trovasse casa sua, ma non ricevette alcuna risposta.
“Oh caro,” disse Pip, sedendosi su un prato erboso e cominciando a piangere, “vorrei non essere mai uscito questa mattina. Non troverò mai più la strada di casa.”
Cominciò a piangere sempre di più, quando all’improvviso pensò di aver visto un’ombra passare sopra di lui. Guardando in alto, chi vide scendere davanti a lui se non Bimble il merlo.
“Oh, Pip, sei tu?” esclamò.
“Perché, pensavo che un bambino avesse perso un cagnolino.”
“Oh! Bimble,” singhiozzò Pip, “sono perso. Vorrei tanto che mi portassi a casa. Ho pianto così tanto da quando ho perso i miei amici e mi sento così triste.”
“Ma è solo su quel sentiero da cui sei venuto, e oltre la prossima collina,” rispose Bimble. “Ti porterò lì in un batter d’occhio. Saltami sulla schiena.”
Così Pip il Panda saltò sulla schiena del merlo, e via volò sopra gli alberi, con Pip seduto comodamente e fermamente in attesa di conoscere la fine del suo viaggio.
“Quella è casa tua,” disse Bimble, guardando in giù, “cioè, se non vivi in un buco nel terreno.”
Ma proprio in quel momento la vecchia signora della casa si affacciò alla porta, e Pip esclamò gioiosamente: “No, no! Vivo proprio lì, all’angolo,” indicando con la sua zampa.
“Ah,” disse il merlo, “ora lo vedo. Pensavo avessi dimenticato la tua casa.”
“Grazie cento volte,” gridò Pip, baciando il suo gentile amico nero mentre saltava giù dalla sua schiena. “Come farò mai a ripagarti?”
“Solo ricorda di non dimenticare di nuovo la tua strada. La prossima volta vieni con me attraverso gli alberi vicino al Fedora Brook. Ci sono tanti frutti deliziosi da mangiare, e puoi fare un bel bagno.”
Bimble diede un forte cinguettio, batté le ali e volò via, felice di essere riuscito a rimettere il suo piccolo amico sulla giusta strada.
Quanto era felice Pip di tornare a casa da Mamma e Pippa! Se vuoi sapere che tipo di accoglienza ricevette da Pippa, tutto quello che posso dire è che fu così calorosa da far sentire Pip piuttosto caldo.
“E dove sei stato?” esclamò. “Ho cercato dappertutto le tue care zampette, e ora puoi raccontarmi tutte le tue avventure.”
Ma proprio in quel momento i grandi occhi di Pip cominciarono a chiudersi, e in un altro secondo fece diventare vera la frase preferita di Bimble, poiché era “addormentato come un panda.”
Morale della storia
Gli amici possono aiutarti quando sei perso.