Il Cane Pigro

In un prato soleggiato, dove il sole sembrava sempre sorridere, viveva un cane di nome Dizzy. Il prato era un luogo incantevole, pieno di erba verde alta e fiori di ogni colore. Era circondato da alberi, perfetti per riposare all’ombra, e tutto il posto ronzava di suoni felici. Gli uccelli cinguettavano, gli insetti ronzavano e gli animali giocavano, sempre impegnati nel lavoro o nel divertimento.

Dizzy, però, aveva un’idea diversa. Amava fare un sonnellino più di ogni altra cosa al mondo! Tutto il giorno, non importava quanto fosse caldo o fresco, trovava sempre un posto all’ombra sotto un albero e lì si stendeva: prima su un lato con la testa appoggiata sulle zampe, poi sull’altro con la coda rannicchiata sul naso. E lì restava quando il sole cominciava a tramontare e tutti gli uccelli volavano verso casa. Questo lo rendeva molto impopolare tra gli altri animali, che non riuscivano a convincerlo ad aiutarli quando ne avevano più bisogno.

“Dizzy! Dizzy!” si lamentavano. “Vieni ad aiutarci con questo! Vieni ad aiutarci con quello!”

Ma tutto ciò che Dizzy faceva era scodinzolare, alzare la testa per un momento e poi riaddormentarsi. Una volta, tutti i conigli si riunirono per piantare grano prima che arrivasse la pioggia. Chiamarono, “Vieni ad aiutare, Dizzy!” Ma tutto ciò che Dizzy fece fu alzare le orecchie. Allora un coniglio esclamò: “Oh, lascialo dormire! Un giorno si pentirà, ne sono sicuro!” E si affrettarono via.

Ogni giorno, gli altri animali chiamavano, “Dizzy, vieni ad aiutarci!” Ma Dizzy si limitava a scodinzolare e a riaddormentarsi. Alla fine, venne il giorno in cui scoppiò una terribile tempesta. Il vento ululava e ruggiva, gli alberi scricchiolavano e gemiti, e la pioggia cadeva a dirotto! Il prato non si vedeva più, solo un mare in tempesta di acqua! Dizzy si svegliò presto adesso e anche spaventato, poiché la pioggia colpiva il terreno e il tetto della sua cuccia con tale violenza! Tutto ciò che poteva fare era sdraiarsi tremando all’ingresso, cercando invano un posto asciutto.

Ma cosa successe ai suoi amici animali? Avevano fatto preparativi contro la tempesta. Avevano lavorato sodo come api laboriose e avevano tetti sopra le loro teste. Erano asciutti e al caldo nelle loro piccole case, mentre Dizzy diventava sempre più bagnato. Una voce da un albero gridò, “Dizzy, cosa fai lì? Vieni e entra qui.”

“Oh! per favore, per favore lasciami entrare!” implorò Dizzy. “Farò tutto ciò che vuoi d’ora in poi; non dormirò più tutto il giorno come ho fatto!”

Ma la porta era chiusa, e Dizzy dovette rimanere fuori sotto la pioggia battente.

“Il lavoro duro può essere lavoro leggero,” dicevano tra loro. “Quando fai il tuo lavoro nei giorni di sole, non dovrai fare lavoro duro, tutto bagnato e miserabile nei giorni di tempesta.”

Morale della storia: Il lavoro duro ripaga nei momenti di bisogno.

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