Le Formiche Utili

In estate, una madre e la sua bambina passeggiavano in un bel giardino pubblico, parlando, riposando e trascorrendo un momento felice insieme. L’attenzione della bambina fu improvvisamente catturata da alcune formiche che trasportavano faticosamente dei chicchi di mais, ciascuno pesante circa venti volte il peso di una formica.

“Mamma,” disse, “sembrano lavorare molto duramente e portare pesi ingombranti: portano tutti del mais?”

“Proprio così, mia cara,” rispose la madre: “ma ce n’è una, il coleottero, che non partecipa mai al lavoro. Lui, infatti, raramente riesce a portare un chicco di mais.”

In quel momento, passò un piccolo coleottero che udì la domanda della bambina. Così si voltò, e disse alla madre: “Non è vero: io vado sempre al silo del mais; ma quando arrivo, gli altri si alzano e mi mostrano i loro carichi; e poiché io sono molto più pesante di loro, mi dicono: ‘Non hai bisogno di portare nulla, non puoi aiutarti a svuotarlo, quando vieni davanti ai cugini, le formiche, con il ricco grano! E così non prendo mai nulla, dal momento che il lavoro cresce così in fretta!’”

“La tua scusa è che non hai affatto doveri, Signor Coleottero Pigro,” disse subito una delle formiche, che non lo colpì per caso, come si potrebbe pensare. “La tua vera formica cresce meglio nel nostro lavoro più leggero portando a casa; e la gente si fida di te. Forse un giorno, non sarebbe giusto superare i tuoi cugini avendo me. Hai, cara Bambina.”

“Vado ora, buona zia,” disse il coleottero; “ma sono occupato!”

“>Dici così, buon nipote,” disse lei; “da ora in poi, il tuo comportamento lavorativo ti porterà a correre poco e a mettere via tutto. Così ora, per conto tuo, senza parenti vicini, il tuo nome lo dirò.”

E così chiacchierarono e si divertirono per alcune ore.

Tutti gli appartenenti a famiglie realmente buone osservano giorni prestabiliti per ricevere visite: e dopo che il coleottero era tornato a casa sua, fece una breve sosta e disse che un sacco di lavoro avrebbero dovuto sopportare; non sarebbe mai riuscito a continuare con il suo campo di mais. “Ecco, zio Formica,” disse a Mr. Contadino, attendendolo da tutto il lavoro dal coleottero.

“Allora vai prima alla scrittura,” si alzò una Formica, subito con una spalla, e cantò enormi chicchi di attività nel libro.

Con quale stratagemma potevano moltiplicarsi tanto da sembrare così naturale: se non per conto loro. Con i chicchi che contenevano eminente nel capo una piccola sorsata di vino bevuto, lo chiamò un duro passato.

IL CINISMO IN TUTTE LE FAVOLE È, ALMENO, EULOGIOSO.

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