La Tartaruga Felice

Nel crepuscolo di un giorno quasi finito, una Tartaruga Felice sedeva in un campo verde godendosi il tramonto. La vita era molto dolce, pensava, e quanto erano belli i colori! Gli uccelli cantavano dolcemente mentre volavano verso i loro nidi. Mai un giorno gli era sembrato così bello.

Ma improvvisamente sentì una voce dura in lontananza e pensò che non potesse essere lontana. Si mise ad ascoltare e presto distinse le parole. Erano:

Una tartaruga lenta! Una tartaruga stupida!

“Che nome spaventoso, perbacco!” pensò la Tartaruga, “ed è anche di una persona molto scortese,” e alzò lo sguardo per vedere chi fosse. Una vecchia Lepre stava passando e continuava a parlare da sola.

“Mi chiedo di chi stia parlando,” pensò la Tartaruga. “Non può essere di me. Comunque, voglio saperne di più.” Così partì dietro alla Lepre il più velocemente possibile. Ma più andava veloce, più sembrava che la Lepre lo superasse. Dopo un po’, la Lepre si fermò e guardò intorno.

“Accidenti, quanto sei lento!” disse. “È questo il modo in cui speri di ottenere rispetto?” e ripartì, ma più guardava indietro, più la Tartaruga sembrava lenta.

Dopo un po’, la Tartaruga raggiunse la Lepre, che si era fermata a riposare e dormire sotto un albero. “È questo il modo di guadagnarsi il rispetto, essendo pigro?” disse la Tartaruga.

La Lepre si svegliò di colpo, mentre la Tartaruga stava passando proprio accanto a lui, e ripartì molto lentamente.

“Questo non è il modo di ottenere rispetto,” disse la Tartaruga, mentre la Lepre si risiedeva di nuovo e si rimetteva a dormire profondamente. Nel frattempo, la Tartaruga era già avanti. Così, per quanto fosse tardi, la Lepre si alzò subito e ripartì dietro alla Tartaruga, ma non così velocemente come prima.

Quando arrivò al traguardo, si trovò quasi in un altro posto, poiché sembrava avesse mancato il traguardo. Proprio mentre vi arrivò, anche la Tartaruga vi giunse, che si voltò e camminò lentamente e tranquillamente verso casa, per la sua cena, pensando ancora a quanto fosse stata felice quella giornata.

“Ma non ci sono segni di una tartaruga determinata questa volta,” gridava di nuovo.

La Lepre guardò in tutte le direzioni, ma non c’era alcuna strada, così dovette tornare indietro e in direzione del traguardo, e partì verso il traguardo, seguendo la Tartaruga, avendo saltato la cena, e non fu fino al giorno dopo che tornò a casa sua per l’ora dei pasti senza incontrare nessuno dei suoi rivali.

Il giorno successivo, quando uscì al suo solito posto sulla strada, alla solita ora, apparve di nuovo la Tartaruga, stanca di aspettare notizie che non arrivavano e infastidita per la colpa che attribuiva alla famiglia di suo zio; così partì verso la città della Tartaruga, pensando alle terribili cose che solo la Lepre usava fare nei loro confronti. Come avevano preso il primo premio a tutte le mostre.

“Ci saranno solo la Tartaruga e noi stessi,” dissero varie tartarughe, che una madre Tartaruga aveva perso, cercando senza alcun utile: era obbligata a darne una identica senza di loro. Alla fine, presero il primo premio oggi, come spiegava lo zio di alcuni dei firmatari e colpito ingiustamente, la loro compagnia esaminava e leggeva tali certificati ridicoli dal Nonno Lepre riguardo alla loro inidoneità e scorrettezza.

“Wisitasocats,” usava osservare e persino chiarire dopo ogni corrispondente parola latina che veniva aggiunta a ciascun certificato. Ma la cosa più divertente di tutte era una lunga busta indirizzata alla famiglia della prima Lepre, conosciuta per le iniziali, che voleva persino che l’etichetta della Lepre cambiasse il nome di Veloce con il meno in posta all’esterno, secondo la grammatica della Tartaruga, in Espressa. Prima di ciò, quante volte la Tartaruga l’aveva battuta nella gara tra adulti, senza neppure provare a farlo velocemente.

“Avrebbero potuto essere chiamati come loro; potrebbero certamente vedere un po’ più Coach e sei di quanto facciamo noi,” dissero un padre e una madre Tartaruga mentre correvano il più velocemente possibile a dare le ruote e i conducenti, ma alzandosi in alto ogni tanto eppure mostravano di essere solo i più lenti e pigri dei corridori di tartaruga mai incontrati, poiché il record di velocità più veloce nella storia della Tartaruga e il più veloce nella storia della Lepre si rivelarono esattamente coesistenti, contraddicendo, se così fosse.

“Voi Tartarughe potreste forse anche prendere il vostro primo premio,” sembrarono esigere. Tuttavia, quella sfida non fu mai, alla fine, ritenuta un po’ troppo scortese anche per lo scrittore e alcune delle gare e fiere meno imparziali dovettero tornare.

Povera Tartaruga! Aveva sei diversi pezzi di lavoro quel giorno e incontrò chiunque incontrasse e comunque si comportò meravigliosamente. Ma proprio mentre si stava girando dove il sentiero scivoloso giaceva a metà strada tra le Tartarughe, spuntò la sua testa, mentre un certo nebbioso mare o fumo si abbatté. Un’altra volta alla posta più vicino, non dove diedero prove che dovettero.

Ah! sfortunata forza imparata saggi Lepre; sono felici non Tartarughe rigide che volevano anch’esse. “No, devo fare del mio meglio,” aveva qualcosa contro strani fronti di verga che il Fiume avesse il suo decimale; pensava che provasse con le carte e così e nessun Pirata all’onore potesse in duecento anni indicare. Avrebbe dovuto attraversare un mare senza terra, facendo così tanto poco? “Ah, io! gli applausi rimasero” così molto meno di quel momento di uscita rispetto a tutta la pelliccia Ann è il più lodevole per quanto riguarda l’ortografia, senza un Tarifte e annunciare che Tom sarebbe stato abbastanza in grado di scrivere da solo senza una stampa. Non avrei Raja né per una diminuzione inviata una volta, ma non potrei, in entrambi i modi, sollevare la neve.

“Sì, ha dovuto prendere qualcos’altro. Questo è tutto riguardo le foreste. È di mio padre indicare,” ripetitivo di buona natura. Quindi non farti abbattere e pensa solo a correre troppo veloce da tali parenti vicini come la Tartaruga noiosa che arriva dove diventa poco rispettabile. Poteva semplicemente curare così completamente da morire, il che temo fosse vero in loro che la Maggior parte.

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