L'Unicorno Dorato

C’era una volta una mattina nella Valle Arcobaleno, Sparkle l’Unicorno Dorato si svegliò piena di eccitazione. Il sole brillava e l’aria era dolce con il profumo dei fiori in fiore. Oggi era il giorno perfetto per radunare i suoi amici e godere di una giornata meravigliosa insieme nella valle.

Si avvicinò alla sua amica Bella la farfalla. “Bella! Bella! Svegliati!” chiamò dolcemente Sparkle. Bella si svegliò e sbatté le sue ali colorate. “Oh, che bella mattina, Sparkle!” esclamò Bella. “Dove andiamo oggi?”

“Prima raduniamo gli altri, e poi te lo dirò,” disse Sparkle, dando una piccola spinta a qualche altro amico per svegliarlo. Insieme, si diressero verso il ruscello zampillante. Lì trovarono Ridolini la rana e Brillio il pesce rosso che giocavano insieme.

“È davvero una giornata meravigliosa, vero?” disse Brillio, agitando una pinna verso Sparkle. Sparkle sorrise, ma dentro di sé si sentiva un po’ inquieta. Oggi, i suoi amici le avevano chiesto di mostrare loro la sua magia, di dimostrare che fosse davvero un unicorno dorato, e lei temeva di non riuscirci.

“Che tipo di magia puoi fare, Sparkle?” chiese Ridolini. “Oh, posso fare molte cose,” rispose, guardando nervosamente Bella. Bella ridacchiò e aggiunse, “Può correre con i raggi di luna scintillanti e fare sbocciare i fiori!”

“Ma alcuni fiori sbocciano solo per noi,” aggiunse Sparkle con un sorriso complice ai suoi amici.

“Ma è facile!” disse Ridolini. “Chiunque può farlo!”

“È più magico di quanto pensi,” disse Bella. “Per favore, mostraci, Sparkle!” “Sì, ti preghiamo di farlo,” disse Brillio, le sue pinne scintillanti.

Il cuore di Sparkle batteva forte. La sua magia era sufficiente?

Ma mentre i suoi amici cantavano, “Davvero, davvero, lei è un unicorno! È dorata e magica!” e la guardavano con occhi pieni di desiderio e cuori aperti, sentì una luce calda dentro di sé così brillante che corse a lasciare un messaggio ai fiori.

“Pensavo che i fiori non udissero o vedessero,” disse Ridolini, quando Sparkle tornò, “e che nulla potesse crescere qui così lontano dalla Principessa Daisy nel Giardino delle Pietre della Principessa.”

“È ciò che ci ha insegnato nonna Tartaruga,” disse Bella. “Ma ora sappiamo che i fiori nella valle crescono per noi, perché solo noi viviamo qui.” E in quel momento sentirono tutti un suono simile al fruscio di mille vestiti dai colori vivaci, e presto apparve un tappeto dei fiori più luminosi che non avevano mai visto prima, proprio nel centro della valle dove i suoi amici si trovavano più folti.

“Allora, crederete nella mia magia, amici?” chiese Sparkle.

“Oh sì, sì!” urlarono tutti, ballando sui fiori.

La magia del cuore di Sparkle aveva raggiunto gli spiriti dei fiori, rendendo questa giornata una che avrebbero custodito per sempre. Da quel momento, tutti sapevano che la magia non proviene solo dagli corni o dalla polvere delle fate; a volte, proviene dall’amore e dall’incoraggiamento condiviso tra amici.

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