In una giornata luminosa e soleggiata, un gruppo di animali si era radunato in un piccolo stagno. Tra loro c’era Tina la tartaruga. Sin da quand’era una piccola tartarughina, Tina era sempre stata curiosa riguardo al vasto mondo sopra di lei. “Oh, come vorrei poter volare come gli uccelli!” esclamò, guardando verso le nuvole soffici che fluttuavano nel cielo blu.
Gli altri animali risero. “Ma Tina, le tartarughe non volano! È impossibile!” ridacchiò Benny il coniglietto. “Perché non ti godi semplicemente a nuotare nello stagno? C’è così tanto qui sotto!” suggerì Lydia la coccinella. Anche Lucy la saggia vecchia civetta, che di solito incoraggiava i sogni di tutti, scosse la testa. “Cara Tina, ogni creatura ha i propri doni. Il tuo non è il volo. Accettalo e sii felice.”
Ma Tina non si sarebbe arresa. “So che posso volare; devo solo trovare un modo per farlo!” insistette. Piano piano, uno dopo l’altro, i suoi amici cominciarono a credere nel suo sogno. Prima fu Ommy l’optimista polpo, che si offrì di aiutare. “Costruiamo un congegno volante!” suggerì, i suoi tentacoli tremanti di eccitazione. Poi arrivò Freddie la rana, che portò fiori per decorazioni. Seguita presto da Sally la lumaca, che promise di aiutare con la costruzione.
Ogni giorno, Tina e i suoi amici lavorarono diligentemente. Gli uccelli volarono anche per offrire consigli. Dopo settimane di lavoro e un paio di tentativi falliti, crearono un fantastico congegno fatto di conchiglie, foglie e piume. Nel giorno del grande lancio, tutti gli animali dello stagno si radunarono. “Funzionerà davvero, Tina?” chiese il timido Timmy il girino. “Certo!” rispose Tina con un sorriso, il cuore che batteva forte per l’anticipazione.
Con l’aiuto degli uccelli, il congegno di Tina fu sollevato sopra lo stagno. Fando un profondo respiro, si allacciò e, con una potente spinta, fu lanciata nel cielo. Per un breve momento, Tina si sentì libera, sentendo il vento che le sferzava il viso. Fu il momento più maraviglioso della sua vita. Tutti i suoi amici la applaudirono, i loro volti brillanti di gioia, specialmente Ommy e Freddie, che erano ben sotto, urlando parole di incoraggiamento.
Così rapidamente come era iniziato, finì. Gli uccelli la riportarono dolcemente verso i suoi amici. “Vedi? Ho volato! Ho davvero volato!” esclamò, con le lacrime di felicità che le rigavano le guance. Anche se il volo fu breve, realizzò il sogno di Tina.
Gli altri animali la circondarono. “Ce l’hai fatta, Tina! Ce l’hai davvero fatta!” applaudirono. Da quel giorno, Tina divenne la narratrice del suo stagno, ispirando tutti a credere che i sogni potessero avverarsi con un po’ di creatività e tanto supporto da parte degli amici.
Insegui i tuoi sogni, non importa quanto impossibili sembrino.