Il Contadino e la Cicogna

In un campo, una sera d’estate, un Contadino sistemò delle reti e tendeva un’imboscata per catturare gli uccelli che gli stavano causando danni. Quando fu completamente buio, guardò le sue reti e si accorse di non aver catturato nulla.

Allora andò a letto, pensando di aver perso il suo lavoro. Ma la mattina seguente, quando si avvicinò alle reti e guardò dentro, scoprì di aver catturato diversi uccelli, tra cui una Cicogna con un’ala rotta. Erano venuti a fare del loro meglio per tenere giù le reti. Era tardi quando la Cicogna si presentò, e il Contadino e il suo uomo furono in grado di trovarla. Quando finalmente arrivò e scoprì di essere stata catturata, chiese agli altri uccelli se avessero visto i loro nemici, il Contadino e i suoi uomini.

Oh, sì, disse la Tortora, ci siamo allarmati a vicenda. La prima notizia che avemmo fu dalla Pavoncella, che avvisò che erano in giro per il campo, ma a quel punto era troppo tardi per scappare.

Da parte mia, disse la Cicogna, sono del tutto innocente e non capisco perché dovrei essere punita. Ho sempre dato l’allerta quando vedevo i nostri nemici; non potevo evitare che queste reti si avvolgessero attorno ai miei piedi; non sono passate sotto il mio avviso, e non sono stata nemmeno allarmata da coloro che venivano con il Contadino, e povera me per non aver fatto alcun male.

Cosa ne pensa il Contadino di tutto ciò non è nostro compito saperlo; ma questo è certo:
Nessuno dovrebbe essere giudicato dai suoi nemici.

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