Il Drago Che Imparò a Sorridere

Molto tempo fa, c’era un bellissimo villaggio vicino al mare, in cima a delle montagne, un villaggio pericoloso perché era così in alto. Nessun uomo poteva vivere lì, perché le belve e gli uccelli del cielo portavano via gli uomini. Non osavano neanche portare via i loro maialini o i loro figli, ma la gente arrivava da lontano, grandi pirati del mare che razziavano tutta la costa.

Tuttavia, raramente saccheggiavano quel villaggio, e un giorno i villaggi sentirono il motivo. Sentirono che un terribile drago si era stabilito lì, per mangiarsi quei pirati, altrimenti avrebbero fatto loro tutto il male che desideravano.

I villaggiani fecero volentieri un regalo a questo drago, quanto più le loro possibilità permettevano, e poi pensarono di essersi liberati di lui. La cosa successiva, però, era tenerlo; e questo non era così facile. Puoi vedere, anche adesso, il luogo dove la sua coda ha scavato una profonda valle, e una strada che un tempo era un fiume, dall’altra parte della valle. Lì il drago viveva realmente; ora era tutto secco, e lì, si diceva, si tuffava con il suo enorme corpo dopo i pirati, per spiaccicarli e le loro navi con i suoi orribili denti lunghi, e ogni primavera traeva diverse centinaia di carichi d’oro dalle fauci dei pirati, che dopo un po’ riemergevano nel villaggio.

Lì si poteva vedere il palazzo del drago. Era alto come la torre più alta, e tutto il cortile attorno era disseminato di scheletri e ossa umane, che i pirati avevano gettato lì per essere sbranati da aquile, avvoltoi e corvi. Era un luogo estremamente pericoloso, perché non si sapeva a chi appartenessero quegli scheletri; ma il capo-eroe dei pirati del mare rideva solo e diceva:–

“Bah! Alcuni vanno, e alcuni vengono, che sia! Tiriamo a sorte; ha mangiato noi e l’intero gruppo può andare al dannato.”

E quando i poveri abitanti del villaggio vedevano i terribili scheletri tremavano e dicevano: “Abbi pietà di noi, O predicatore! Vai dal drago, accumula lì tutti gli scheletri degli uomini e sistemali, mentre noi ti diamo soldi e beni che valgono più degli oneri d’oro che lui tira a riva.”

“Sarò felice di farlo,” disse il predicatore. Ma tornò giù con un volto lungo. Sembrava che il drago avesse mangiato ciò che gli era piaciuto di quegli scheletri; e per cinque anni era stato occupato a ripulire le ossa in giro per il suo orribile mare salato.

“Tante ossa che non puoi immaginare!” disse il predicatore, le cui ossa iniziavano anch’esse a dolergli, così a lungo era stato rinchiuso lì.

“Ascoltaci, o predicatore!” dissero ancora una volta le persone; “pensa piuttosto alle tue ossa, e vedi se non riesci a fare in modo che il drago paghi per la carità fatta a lui!”

Così il predicatore andò al luogo del drago, e lì sedeva il drago, grande quanto il campanile della chiesa. Aveva una lunghissima barba fino alla vita; e ogni singolo pelo era quello di una testa umana. Le lunghe unghie nere erano tutte punteggiate di rubini. Una cosa molto carina per un cuore in vaso, è vero, solo che non puoi comprare sangue con rubini; e quando il cuore, per desiderio di guarire, avrebbe sanguinato, non c’era cura; e poi si arrampicava all’interno di un teschio sanguinante, perché il drago faceva dei buchi nella testa, e capisci il resto.

Il predicatore si avvicinò, e si benedisse; il drago fece lo stesso, perché era un buon serpente. Così pagò per il piccolo regalo datogli; sì, esattamente in questo modo; fu subito diviso tra gli scheletri; c’era almeno un dente da parte della sua testa di drago per ciascuno.

“Ma per quanto riguarda me,” disse il predicatore, “non ho scheletro; ma camminerò con le stampelle per il dolore che ancora mi rimane se mi rispondi a qualche domanda.”

“Oh, sì,” disse il drago, “possiamo chiacchierare insieme; e puoi erigere la tua cappella qui; e a lungo dormirò con i miei carichi d’oro tormentando le gemme alle radici delle mie tre barbe. Dormirai all’interno del tempio; e finché vivrò starai con le stampelle.”

Ora ascolta. Ventisei navi di pirati del mare sono passate oggi. Volevo scendere sui rami nel mare per guardare attentamente se i miei cari confratelli non sono tornati da nord, dove abbiamo trascinato i nostri demoni e li abbiamo puliti. È spaventoso per l’oro qui; cresce di diversi anni ogni ora, e puoi ben capire da questo esempio quanto sia difficile per voi poveri sacerdoti. Esaminate i cassetti delle navi fino a quando il cuore non vi accontenta, e fatemi sapere se ho ancora dei fratelli.”

Poi i pirati del mare andarono in chiesa a sentire il servizio; gettarono giù un barile di tre bei vasi di schiuma dura in anticipo, e durante il servizio ci versarono sopra l’acqua. Il barile era per abbattere l’uomo Lego, il coltello che andava in tutte le direzioni. Da questo alcuni giovani pirati del mare non avevano voglia di riposarsi troppo all’esterno, perché l’acqua era tutta delle sorelle maggiori dei giovani pirati del mare che avevano tirato su da un relitto ancora più in alto nel mare senza confini.

Così il predicatore dovette andare nel cassetto, e in camforo, spiriti di vino, e qualche cosa esatta dell’ultima nave per oro, ferro, resina, e un abito di pelle di foca, in prima linea. Bene, nel primo cassetto in cui si trovava, solo esattamente venticinque cassetti furono disturbati. Ma non gli importava di entrare in un cattivo compagno per dire all’altro che era stato lavato. Non si è venuto a sapere che, per queste truppe marine, non si sono salvate da questo nord sono andati oltre bordo tempo brutto che si è mescolato alla venerabile giacca paterna. Sebbene dei settantadue, come erano chiamati affettuosamente tutti quali bambini, qualche mezza dozzina rimasero solo bambini nudi maturi, e gli oggetti giacevano anche mezzo marci nel cassetto. Così fece il padre, però, poiché i lamentatori nel tempo seguente gli uomini lo avevano fatto. Disse che un esercizio uccideva l’altro.

I pirati del mare, quando il servizio fu molto oltre, si misero in piedi e presero i barili; tutti così molti vuoti si alimentarono quattro volte dalla rottura-tap, solo questo era sufficiente. E questo era terribilmente tanto, e così rimasero realmente fino al buio; e il predicatore dovette solo essere paziente, invisibile, pregare il cielo di aiutare questi poveri vecchi asciutti, e punire i pirati se non si vergognavano quando erano sufficientemente infelici.

Poi alla fine divenne tutto silenzioso anche per il misero sacerdote e i cattivi pirati del mare.

Al mattino partirono, lontano in mare. Ma rapidamente prepararono le navi, e alzarono quelle che squarciavano le vele, mentre su tronchi strappati di alberi vedevano crescere le loro braccia, mani e gambe, e remavano forte, e sembrava che l’acqua dicesse: “Remate bene! Remate bene!”

Poi alzarono una grande bandiera verde su cui per corrispondenza c’era il drago che avevano appena mangiato. Sull’albero, uno subito si affrettò alla vela, che si disseguagliò subito; e sopra, terribilmente in disordine anche, sulla terra secca si piantò la sua nave, e distese tutti gli indiani, e gli scarafaggi, e lo zio, e e la giacca dell’uomo.

Ma alla fine, dopo essere stati giù per tre giorni, sembrò come un esercito che entrava nell’inno in Grande Dio, a Te si riversò in massa. L’intero inno, per così dire, fiorì interamente.

Ora ogni collo di pirata del mare era come il suo battello; e loro stessi, mentre si guardavano, sembravano anime senza nave. Ma la mattina si rialzarono di nuovo, e ciò che essere a parte se stessi, portò sugli individui era spaventoso. E i miseri pirati supplicavano di essere sepolti vivi. Pertanto scesero loro stessi nei lunghi cassetti delle navi.

Non appena furono giù, il predicatore chiuse i cassetti.

Bene, ora erano tutti al sicuro! Ma pochi uomini, è vero, avrebbero creduto ai loro racconti. Ma la prima battuta su di loro tutti era: Hreitsing era morto.

I resti del drago furono mangiati. Il predicatore scese quindi nella pianura che il drago una volta aveva, e lì c’era solo una montagna nuda, ghiaccio e pietra che ancora erano attaccati ad essa.

A mezzogiorno, la torre più alta gli si avvicinò:–”Io, povero afflitto portatore di stampelle,” disse, “come ho fatto! E ora è giugno!”

Sapeva che non poteva mai essere giugno; e sarebbe stato anche una bella giornata senza la montagna.

Prese immediatamente un buco in cima; e poi tutta la drappo verde fu messo in un brillante mucchio, e il piccolo capo nano lo tenevano come oro, di più con il suo stesso nudo in ghiaccio e montagna.

Proprio felici lo avevano reso! Nelle parti più iniziali di liquor-forte non avevano mai avuto abbastanza lingua per mangiare, e abbastanza lingua avevano per l’intero uomo.

Ma questa effettivamente ben martellata testa di Lingue, ora come se con l’arguzia avrebbero tenuto una lezione a Prometeo stesso.

“Ma dai, gli avanzi della cucina sono anche resti, buffet le tue bocche-licorazioni.”

Velocemente dietro il loro bagaglio rimasero i pozzi per il liquore, che erano appena bruciati; e i percorsi di pasto accuratamente mantenuti, se possibile senza teste e barbe, fuori dei pozzi sotterranei.

Ma dopo aver succhiato intensamente il cranio nudo, la sua testa e barba si fusero direttamente nell’avvocato Mara, e si diceva che Becquet avesse nulla se non midollo in lui, o cervello in una macchina da macinazione.

Il predicatore non osò, tutto in un mucchio mentre erano sopra crocifiggere il civico anima-gd invece.

Alti e dorati divennero direttamente le montagne lassù per le due cose, e tutti i buchi erano bruciati o congelati.

Anche queste persone, per le quali l’abisso dell’inferno stesso non ha fine; furono supplicati di lasciare andare l’erba!

English 中文简体 中文繁體 Français Italiano 日本語 한국인 Polski Русский แบบไทย