In una vivace foresta pluviale, sotto le dolci carezze del sole mattutino, Perry il Pappagallo si svegliò con una scintilla di speranza negli occhi. Oggi non era un giorno qualsiasi; era il giorno in cui aveva deciso di padroneggiare l’arte di volare! Guardò i suoi amici piumati che volavano con grazia e sognò di librarsi in alto come loro. Eppure, nel profondo, teneva un segreto.
“Amici miei,” cinguettò Perry ai suoi compagni, “ho un grande annuncio da fare! Oggi, imparerò a volare.”
I suoi amici si fermarono e lo guardarono stupiti. “Ma non puoi!” esclamò Bella il Pettirosso. “Cadi sempre!”
“Niente più cadute!” rispose Perry con determinazione, gonfiando il suo colorato petto. “Oggi è il mio giorno. Un giorno pieno di successi. Niente mi impedirà di volare.”
I suoi amici applaudirono le ali in segno di supporto. Erano pieni di entusiasmo per i tentativi di Perry. Forse, solo forse, oggi sarebbe stato davvero diverso.
Perry si mise alla ricerca di un’ideale piattaforma di lancio. Salì sull’albero più alto che riuscì a trovare e si posò con coraggio sul bordo di un ramo. Tutti gli animali si radunarono sotto, ansiosi di assistere a questo evento straordinario. Con il vento che soffiava sotto le sue ali, il cuore di Perry batteva forte. Inspirò profondamente e saltò giù dal ramo.
“BATTI! BATTI! BATTI!” Fece con tutte le sue forze, ma ahimè, dopo soli pochi secondi in aria, “THUD! BUMP! BANG!” Atterrò direttamente sul suo fondo schiena.
“Oh no! Perry è caduto di nuovo!” esclamò sorpresa la folla di animali.
Ma Perry si alzò, scrollò le sue piume colorate e sorrise. “Non posso dire che non facesse male, ma almeno so com’è essere lassù,” rise piano tra sé, decidendo di non notare i cinguettii delusi dei suoi amici.
Incoraggiamenti giunsero da tutte le parti della foresta pluviale. “Riprova!” e “Ricorda la tartaruga!” strillarono i suoi amici, unendo le loro voci al coro di sostegno. Così Perry ci riprovò. E ANCORA. E ANCORA…
Dopo molti tentativi, Perry si sentì abbastanza sicuro da esercitarsi davanti a tutti i suoi amici, prendendo il volo dal suo albero preferito. “Non preoccupatevi se cado,” disse loro Perry, “prometto che non sarà l’ultima volta che mi vedrete.” Fece qualche respiro profondo, raccolse tutte le sue forze e saltò di nuovo. Il suo piccolo cuore batteva forte, ma questa volta, battendo energicamente le ali, sentì un cambiamento.
“Ce la sta facendo!” esclamò Bella, i suoi occhi brillavano.
E infatti ci stava riuscendo! Perry stava volando! In alto, sopra le liane, gli uccelli, gli alberi e il terreno che amava tanto. Da lassù, capì quanto fosse meraviglioso realizzare un sogno a lungo covato. E sebbene non fosse veloce come i suoi amici, portava nel cuore un senso di orgoglio e felicità.
Non ci volle molto perché Perry diventasse il miglior volatore di tutta la foresta pluviale. Sfrecciava tra gli alberi, volava verso i rami più alti e si tuffava in basso per afferrare un’onda. Perry era il pappagallo più felice a volare nei cieli.
I suoi amici ogni giorno gli chiedevano come avesse imparato a volare così bene. Tutto ciò che Perry avrebbe mai detto era questo:
“Non deprimerti se non riesci subito. Continua a provare e riprovare fino a farcela.”