C’era una volta, in un tranquillo habitat vicino al lago dove l’acqua brillava sotto il sole, una piccola tartaruga di nome Timmy. Vedi, Timmy non era solo una qualsiasi tartaruga; era un sognatore. Mentre gli altri erano contenti di oziare, lui guardava il mondo con un desiderio di avventura. Un desiderio si agitava dentro di lui di esplorare e vedere posti emozionanti. Ma c’era solo un piccolo problema: Timmy era piuttosto lento, e l’idea di lasciare la sua confortevole dimora lo spaventava.
Un giorno, mentre si abbronzava su una roccia, Timmy sentì una voce profonda. “Ehi, piccolo amico! Dovresti unirti a noi per la grande corsa delle tartarughe domani!” Era il Vecchio Signor Tartaruga, il suo vicino dell’altro lago. “La corsa? Domani?” chiese Timmy. “Sì, certo!” rispose il Signor Tartaruga, “Assicurati solo di non arrivare in ritardo!”
A questo, una onda di gioia travolse Timmy. “Una corsa! Oh, devo partecipare! Devo diventare la tartaruga più veloce di sempre!” Timmy strillò e cominciò a immaginarsi mentre sfrecciava davanti alle altre tartarughe, attraversando il traguardo per prima, e non voltandosi mai indietro.
Quando il sole salutò la notte, Timmy non ci dormì affatto. “E se domani mattina fossi ancora la tartaruga più lenta? E se gli altri mi deridessero?” La sua mente si agitava. Alla fine, l’alba si annunció e dopo molti tentativi, Timmy si preparò per la corsa, sebbene fosse ancora avvolto nei dubbi su se stesso.
All’alba, tutti i partecipanti si radunarono alla linea di partenza. Quando il segnale fu dato, via andarono, molti correndo davanti a Timmy e alcuni che si sistemavano il guscio. Per quanto si sforzasse, Timmy si rese subito conto di essere già molto indietro. “Oh caro, non vincerò mai!” sospirò. A quel punto, accadde qualcosa di straordinario. Invece di sentirsi demoralizzato, Timmy decise di godere della bellezza della natura intorno a lui. Gli uccelli lo serenarono mentre la dolce brezza gli accarezzava la pelle.
Ricordò il vecchio detto: “C’è di più nella vita che vincere.” E così notò i rami bizzarri degli alberi, il volo delle farfalle, e il calore del sole. Tutto questo, mentre altre tartarughe sfrecciavano oltre. Eppure, nessuna tartaruga aveva dedicato un momento ad apprezzare la natura, così concentrate erano sul traguardo.
La corsa continuò, e proprio oltre una collina, Timmy sentì un leggero singhiozzo. Curioso, si avvicinò e vide Sofia, una tartaruga femmina che era caduta sul guscio, tentando disperatamente di raddrizzarsi. “Oh, povera amica,” esclamò Timmy. “Va tutto bene?” “No, sono bloccata. Non finirò mai la corsa in tempo; tutti i miei amici mi hanno superata, e ora non sapranno nemmeno che sono scomparsa,” lamentò Sofia.
Il cuore di Timmy si riempì di compassione. “Tieni duro!” le ordinò. Con un grande sforzo e usando il suo peso a suo favore, Timmy spinse e spinse, e finalmente Sofia fu di nuovo dritta. “Oh Timmy! Grazie mille!” esclamò, gli occhi scintillanti. “Ma temo di aver perso la corsa!”
“Nonsense,” disse Timmy. “Abbiamo ancora tempo. Finiremo la corsa insieme.” Con questo, i due nuovi amici iniziarono il loro viaggio, con ogni passo che risuonava dell’importanza dell’amicizia e della gentilezza.
Tuttavia, mentre si avvicinavano a un’altra collina, Timmy e Sofia videro un gruppo di tartarughe sdraiate. C’erano Boris, Bessie, Patty e molte altre, tutte congratulandosi per le loro vittorie attese. “Perché, non lo sapete? La corsa non è uno sprint, ma un viaggio. Prendersi del tempo per aiutare un amico lungo la strada è davvero la più grande vittoria di tutte,” urlò gioiosamente Timmy.
Patty, guardando perplessa, chiese, “Ma come possiamo vincere la corsa ora che ci siamo soffermati?” Ogni tartaruga rifletté profondamente, e Bessie, con i suoi saggi occhi anziani, rispose, “Sembra che abbiamo un’altra lezione da imparare sulla vita.” “Celebra i tuoi successi! Siete tutti arrivati qui! Nel cuore e nello spirito, non vedete? Avete tutti completato la corsa!” esclamò Timmy, e tutt’intorno, le tartarughe acclamarono e risero.
“Forse,” aggiunse Boris, cercando di sembrare intellettuale, “la corsa di oggi non riguardava semplicemente la velocità, ma di più abbracciare il viaggio e le amicizie che costruiamo lungo la strada.”
La giornata si trasformò in crepuscolo, e mentre le tartarughe si godevano il sole al tramonto, Timmy, per la prima volta, si sentì trionfante. In quel momento, capì che era davvero la tartaruga più veloce non per velocità, ma per aver fatto nuovi amici e per aver intrapreso un bellissimo viaggio.
E così, cari bambini, ascoltiamo la storia di Timmy: “Chi va piano e costante vince la corsa, ma non dimenticate mai—la gioia risiede nel viaggio e negli amici che facciamo lungo la strada.”