Hai mai pensato a come sarebbe essere una fata? Mi chiamo Penny, e sono una fata che vive nel regno magico conosciuto come Rifugio delle Fate. Sono qui per condividere la mia storia, una favola piena di curiosità, avventura e un pizzico di magia.
Ogni sera, quando il sole cominciava a tramontare, dipingendo il cielo di sfumature di arancione e viola, sbirciavo dai petali del mio fiore preferito per vedere se qualcuno avesse bisogno del mio aiuto. Vedi, le fate come me avevano un compito speciale: ci prendevamo cura del giardino, aiutavamo a far crescere i frutti e i fiori, e ci occupavamo di tutte le piccole creature che vi abitavano. Era un lavoro soddisfacente, ma giorno dopo giorno mi sembrava un po’ monotono.
Una sera, sentendomi particolarmente irrequieta, sentii una giovane ragazza chiacchierare con sua madre fuori dal cancello del giardino. Si chiamava Lily. Dal mio punto di osservazione, la guardai tremare mentre il vento le baciava le guance. C’era qualcosa in lei che suscitava eccitazione dentro di me. Era diversa: curiosa e avventurosa, come desideravo essere. Come se sentisse il mio sguardo, lei girò leggermente la testa ma non riuscì a vedermi. Forse ero solo un sussurro della brezza per lei.
Con ogni parola che Lily pronunciava riguardo alla sua giornata, la mia curiosità cresceva sempre di più. Forse avrebbe avuto l’occasione di esplorare le meraviglie oltre casa sua, meraviglie che avevo visto solo attraverso il cancello del giardino. Una scintilla di coraggio si accese dentro di me, e in quel momento decisi che non potevo più essere solo una fata del Rifugio delle Fate. Volevo essere una fata del mondo!
Quella notte, mentre le stelle brillavano sopra di me come un milione di piccole lanterne, feci un salto audace. Volai oltre il cancello del giardino, mormorando un addio sentito ai miei compagni fate che si affrettavano su e giù preparando il loro sonno. Il mondo oltre mi aspettava.
All’inizio, mi trovai nascosta tra i fiori ai piedi di un gigantesco albero. Si innalzava alto, la sua corteccia era ruvida come il versante di una montagna e i suoi rami curvevano come le braccia di un gigante. Intrigata, iniziai a esplorare.
Oh, le sights e i suoni oltre il Rifugio delle Fate! Volai sopra città affollate con persone che si affaticavano. Ammiravo i bambini che giocavano, le cui risate erano come musica. Ballai sui petali dei fiori nei giardini vicini, ognuno unico e bello a modo suo.
Dopo una giornata emozionante, decisi che era ora di tornare a casa. Ma mentre lanciavo un ultimo sguardo all’albero che mi aveva accompagnato nel mio primo giorno di esplorazione, sentii un lieve lamento. Volai verso un ramo dove, con mia grande sorpresa, trovai Lily seduta con il viso rigato di lacrime.
“Ciao?” sussurrai. “Cosa c’è che non va?”
Lei alzò lo sguardo, gli occhi spalancati increduli. “Una fata? Qui… una vera fata?”
“Sì!” esclamai, roteando sopra la sua testa. “Ma cosa ti preoccupa?”
“Mi sono persa,” sospirò. “Volevo vedere il fiume prima del tramonto, ma ho perso la strada. Si sta facendo buio e non riesco a trovare la via di casa.”
Con un leggero movimento della mia mano, illuminai i piccoli lanterne di fiori nascosti tutto intorno a noi, e insieme seguimmo le luci danzanti. La guidai attraverso il vicino labirinto di alberi e rami, e alla fine ci ritrovammo di nuovo davanti al cancello del giardino.
“Grazie, grazie!” strillò, raggiante di gioia. “Come posso mai ripagarti?”
“Ricordati solo di cercare la magia in tutto ciò che vedi,” risposi, il mio stesso cuore che si gonfiava di felicità.
Quella notte, mentre mi accoccolavo tra i miei compagni fate nel Rifugio delle Fate, provai una nuova forma di soddisfazione. Era meraviglioso aiutare qualcun altro a scoprire la magia che avevo trovato.
E da quel giorno in poi, ogni sera, quando il sole scendeva, volavo verso il cancello del giardino. Imparai tanto da Lily sul mondo oltre, e in cambio, lei trovò conforto nella mia presenza e nelle mie peculiari storie da fata.
Quindi, ogni volta che sentirai il morbido fruscio delle foglie o sentirai una leggera brezza baciarti la guancia, ricorda, potrebbe essere solo io—Penny la Fata—che spargo un po’ di magia nella tua direzione.