Ciao, mi chiamo Bubbles e sono un piccolo pesce che vive nell’oceano. Questa è la mia storia, e spero che ti piaccia.
Ora, sono un pesce brillante e piccolo con squame scintillanti e adoro sempre sorridere e incontrare cose nuove sotto il mare. Un giorno, mentre nuotavo attraverso il bellissimo oceano—non riesco a vedere nulla di più bello dell’oceano—mi sentii piuttosto solo, quindi guardai in giro per vedere se potevo trovare qualcuno con cui parlare. Dissi a me stesso: “Se vedo qualcosa muoversi, lo seguirò finché non lo catturo.”
Alla fine, molto in profondità nell’oceano vidi alcune bolle e la pinna di qualcosa che indicava che qualcosa stava venendo in superficie. Così nuotai dietro di essa, e molto presto scoprii che era un delizioso granchio, il cui guscio morbido brillava con gli splendenti alberi d’acqua attorno a lui, e tutte le sue piccole braccia e mani ondeggiavano su e giù. Sembrava così carino che gli chiesi se mi avrebbe lasciato leggere la sua storia. “Oh sì,” rispose il granchio. “Bene, allora devi sederti sulla mia schiena.” Così saltai sulla sua schiena, e via andammo, immergendoci dentro e fuori dai bellissimi alberi d’acqua laggiù in basso fino a quando ci fermammo in un buco carino nella roccia e potemmo entrare.
Ora era piuttosto buio, ma sentivo che molti piccoli bracci e gambe stavano girando sul mio intuito. Direzioni erano scritte su di essi, e trovai che ogni parola era una nota di storia. Che tanta storia conteneva quella creatura soffice! Da lì appresi che il granchio si chiamava Re Crusty, e avrei davvero voluto scendere e leggere tutta la sua storia.
Quando riemergemmo in superficie, ci misi un bel po’ a girare e sistemare le mie piccole pinne. E mentre stavo facendo tutto ciò, scoprii che tutti gli altri pesci dell’oceano venivano a guardarmi, e tra di loro c’era uno della mia stessa specie. “Ah, padrona,” mi disse, “quando sono arrivata nel Mare Bianco, oh cielo! che fatica è stata!” Ma a questo punto tutti i pesci e gli altri abitanti dell’oceano avevano voglia di cena, così ci separammo.
Un giorno, quando ero piuttosto sicuro del luogo, venimmo a leggere la storia del Re Crusty, e lui ci chiese se ci sarebbe piaciuto vivere nel suo buco. Lo ringraziammo molto e dicemmo di sì. Così via andammo tutti.
Il giorno successivo, dopo le gambe del Padre Granchio, il Pesce Pinna si sedette sulla roccia sotto, dove la Signora Pesce e io stavamo continuando il nostro lavoro. Lei guardava, oh! una meravigliosa quantità di gemme sollevate da ogni movimento. C’erano così tanti pesci, granchi e gamberetti che vennero alla cena offerta dal vecchio granchio. C’era un pesce molto comico. Quando qualcuno gli poneva una domanda, rispondeva sempre di sì, ma qualunque cosa fosse menzionata come un ottimo articolo, lui rispondeva: “È molto buono se solo fosse abituato a esserlo.” Così un giorno gli dissi che era una serata molto fine. “Sì,” rispose; “e se le mucche lo sapessero, darebbero latte migliore.”
Beh, non appena fece buio, le piccole stelle brillanti iniziarono a splendere, e c’era un piccolo sussurro e una conversazione tra i pesci per vedere chi poteva indovinare quale nave fosse sopra che aveva inviato una luce così grande. Alla fine scoprii: era una Flotta da Porto Pallas. Avrei molto voluto vedere una nave, e dissi a Krab che sarei andato su la sera successiva così da essere lì per augurare buona mattina alla luna quando sarebbe sorto.
Ero seduto sulla mia roccia preferita e guardavo la grande luce, quando improvvisamente arrivò, tutta radiante e gloriosa. Distesi le mie splendide squame, e brillavano e scintillavano come perle immerse nell’oro. Il ponte della nave divenne presto affollato di persone e granchi che servivano loro. All’improvviso sentii che gridavano: “Lancia la piccola barca; è, d’altronde, una follia madornale annegarsi nell’oceano, anche nella Flotta de Pallas. L’uomo non può vivere nell’acqua; questo è certo. Devo tornare indietro e dirlo al Re Crusty.” Così tornammo indietro, molto dispiaciuti, per riferire al Re Crusty. Se mai andrò a vivere nella Flotta della Regina di Pallas, avrò molti pesci amici lì? L’uomo è solo una povera piccola creatura, che difficilmente, se mai, riesce a pronunciare una gentile parola per un piccolo pesce come me, eppure realmente ci ama e si prende cura di noi immortali.