La Notte di Stelle di Nina

In un giardino illuminato dalla luna, dove i fiori ondeggiavano dolcemente al vento, viveva una deliziosa usignolo di nome Nina. Le stelle brillavano intensamente sopra la sua casa, un vecchio ciliegio, promettendo una notte speciale. Questa era la notte del concerto della Notte Stellata, un raduno magico dove le canzoni d’amore e di amicizia riempivano l’aria.

Gli amici di Nina erano tutti in fermento. Sophie lo scoiattolo danzava felice, Leo la lucciola si muoveva su e giù, e Benny il coniglio incitava gli altri, dicendo: “Stasera, Nina, ruberai lo spettacolo con le tue bellissime canzoni!” Tutti gli animali concordavano sul fatto che la voce di Nina fosse la più dolce e bella di tutte. Ma quando tutti la lodarono e le dissero così, Nina, guardando in alto timidamente sotto il suo adorabile piumaggio marrone dorato, rispose: “Oh, povera me!” e poi si voltò.

“Non pensi davvero che io possa cantare le canzoni che conoscono quelli che devono cantare al concerto?” disse. “Non ho mai preso lezioni di canto né ho imparato le note, ma ho sempre cantato solo ciò che veniva nel mio piccolo cuore e nella mia testa da cantare. Ma se pensate che io conosca abbastanza canzoni o sia abbastanza brava per cantare, ci proverò.”

Gli animali furono tutti così felici di questa risposta, e quando le stelle emersero più luminose che mai, si misero in cammino verso il prato in fondo al giardino. Otto il vecchio gufo sarebbe stato il direttore, e c’erano gli altri cantori tutti in attesa sulla piattaforma sotto gli alberi.

Nina si sedette vicino a Sophie. Voleva cantare al concerto, ma di tutte le canzoni che erano state cantate prima del suo turno, non pensava di conoscerne neanche una; ma dopo averle ascoltate tutte si sentì molto felice e cominciò a cantare una canzone così familiare alle stelle che iniziarono a brillare e a scintillare ancora di più. Cantò d’amore e felicità, proprio ciò che c’era nel suo piccolo cuore, e gli animali furono deliziati. Batterono le zampe e fecero buffe espressioni volendo che cantasse ancora.

Questa volta cantò uno dei vecchi inni per bambini che sua madre aveva spesso cantato; la sua voce era morbida e uniforme, e ogni parola era compresa. Quando il suo canto finì, tutti gli animali esclamarono: “Tre applausi per Nina l’usignolo!” come se fosse stato l’uomo più forte e il marinaio più coraggioso di tutto il mondo. E fu allora che il cielo brillò ancora di più e il canto dell’usignolo risuonò dal vecchio ciliegio nel giardino illuminato dalla luna.

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