C’era una volta, sotto la luce di una scintillante stella della sera, un curioso topolino di nome Milo che stava all’ingresso della sua accogliente tana. Era una creatura gioiosa, con occhi brillanti pieni di meraviglia, sempre desiderosa di esplorare il mondo che lo circondava. Quella sera, però, era circondato dai suoi amici, e tutti erano in fermento per una storia che faceva battere incertamente il suo piccolo cuore.
Nel profondo del bosco si ergeva una montagna oscura e tortuosa, alta, quasi da toccare le nuvole. Si diceva che su quella montagna vivesse un drago, che sputava fuoco e scuoteva la sua lunga coda esile. La leggenda parlava di questo drago che proteggeva un tesoro, nascosto in una grotta che solo lui conosceva. Ogni sera, dicevano, spiegava le sue magnifiche ali e volava alto nei cieli stellati. Sebbene Milo desiderasse ardentemente vedere il drago, sentiva dentro di sé un tremore di paura.
Milo esitò per un momento, ascoltando i suoi amici discutere dell’imminente visita di questo drago che presto avrebbe rischiarato i cieli con le sue fiammate. E se fosse sceso dalla montagna, volasse sopra la tana, e inghiottisse tutti i topi in un solo colpo? Il pensiero era terribile, eppure un sussurro di coraggio dentro di lui lo spronava.
“Verrò io,” dichiarò finalmente, e con un piccolo squittio, iniziò la sua avventura. Con ogni passo più vicino alla montagna, l’esitazione lo assaliva, ma alla fine cominciò a scalare. Com’era scura e cupa quella montagna! Com’erano neri i suoi rocce frastagliate! Il vento fischiava e una nebbia spettrale cominciava a farsi strada. Doveva, Milo il piccolo topo, affrontare i segreti della montagna da solo? Eppure, la salita continuava.
Il vento ululava mentre si impigliava nel suo morbido pelo dorato, la nebbia si avvolgeva attorno a lui, ma il climber continuava dritto verso la cima. Quando allungò la mano per toccare un pezzo di roccia particolarmente brutto, improvvisamente, davanti a lui, apparve il drago!
Milo tremava semplicemente. Ahimè! Stava per perdere il coraggio, ma il drago era così sorpreso di trovare un piccolo topo al suo picco montano, che non sapeva cosa fare. Ma quando notò quanto Milo tremasse, il suo grande cuore si sciolse, e si chinò gentilmente sopra il suo grande muso e disse: “Caro piccolo essere, cosa desideri?”
“Oh, signore,” squittì Milo, tremando ancora di più, “è vero che fai le cose che dicono di te?”
“Ah!” rispose il drago, “hai sentito quelle sciocche storie che ti raccontano, allora? Bene, ti assicuro che non inghiotto topi e ho una particolare avversione per tali cose. Il mio unico compito è quello di spazzare i cieli quando c’è pericolo che le stelle si scontrino.”
“Non lo sapevo,” disse Milo, facendosi più coraggioso, “ma, se ti fa piacere, potresti volare sopra il nostro bosco domani sera quando lancerai i fuochi d’artificio, così posso vederli anche io?”
“Sì, certo!” rispose il drago, “e poi, poiché sei salito così in alto, vieni con me nella mia grotta e mangia qualcosa per cena, perché ho in dispensa qualcosa di molto buono.”
E così prese il piccolo topo e lo portò nella sua grotta, dove stese davanti a lui una cena deliziosa. Non era mai stato assaporato un pasto simile! Quando terminarono, beh, i due si separarono da migliori amici; e ci furono molte belle esperienze che ebbero insieme dopo, perché Milo andava sempre a trovare il drago ogni volta che poteva.