L'Avventura di Gregorio Oca

Una soleggiata mattina di primavera, Gregorio l’Oca era seduto sul suo nido. Finalmente i piccoli ghiri ghirri erano usciti dai loro uccelli, e Gregorio era così orgoglioso di loro che non sapeva cosa fare. Alla fine pensò che sarebbe meglio portare la sua famiglia nell’acqua prima che il sole asciugasse tutte le loro piume.

“Tre volte felice colui il cui piccoli affronta
Il lago limpido o le onde gorgoglianti.”

Così partì verso l’acqua, barcollando con tutta la sua piccola famiglia dietro di lui. Ma quando arrivarono alla riva, Gregorio non sapeva cosa fare. Fece una piccola e curiosa scrollata delle ali, poi ritirò un piede per precauzione - anche ora esitava. L’onda rinfrescante lambiva invitante i suoi piedi; eppure Gregorio si tirò indietro.

“Possiamo farlo molto facilmente, papà,” disse Gracie; e saltò sull’acqua.

Ben presto fu seguita da tutti gli altri, mentre Gregorio guardava desolato. Poi, dandosi una scrollata, rifletté seriamente sulla questione e barcollò in avanti per entrare nell’acqua. Scosse le ali impotentemente in aria diverse volte, poi decise di ritirarsi.

“Non riesco a farlo, non riesco a farlo,” esclamò. “Le mie dita sono così palmate, affogherei. Non so come facciano voi bambini; ma voi potete tutti uscire, certo.”

“Oh, sì; certo che possiamo, papà,” dissero tutti i bambini, guardandolo mentre galleggiavano.

Gregorio l’Oca si diede un’altra scrollata e, guardando desiderosamente verso la verde riva, “Tuttavia deve essere piacevole nell’acqua,” pensò. Così si incamminò ancora una volta e, buttandosi con tutto il cuore nell’onda. Ci fu uno splash, un battito d’ali, un fruscio della coda, e all’improvviso Gregorio si trovò in mezzo al lago.

“Oh, ora capisco il trucco, ora capisco il trucco,” disse, mentre nuotava velocemente in tondo; ma alla fine arrivarono tutti insieme alla riva. La piccola famiglia accogliente si radunò attorno per salutarli; e Gregorio guardò intorno a sé innocente. C’era una nuova casa brillante dall’altra parte del lago. “Mi chiedo chi sia venuto nel nostro quartiere,” disse - una cosa che non si dovrebbe mai dire. Così Gregorio partì per vedere, ma si rivelò essere l’ultimo posto che gli si addiceva.

“Vuoi essere mio amico?” chiese Gregorio.

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