Fiona la Volpe si svegliò sentendosi calda e accogliente dentro. I raggi di sole danzavano sul suo viso come piccole dita di luce, e un orecchio floppy di coniglio si posò sul suo naso facendola starnutire. Hoppi, il suo piccolo amico coniglio, era coricato proprio accanto a lei. Per la centesima volta in quel giorno, Fiona si chiese se fosse il giorno giusto per invitare tutti i suoi amici alla sua idea di una celebrazione perfetta.
“Oh, umm-mmm, un Festival dell’AMICIZIA!” arrivò una voce soffocata da sotto l’orecchio di Hoppi.
“Esattamente!” strillò Fiona così forte da spaventare se stessa!
“Oh!” disse Hoppi, sedendosi di colpo. “Che bella idea, Fiona! Se l’avessi sentito solo ieri, avrei invitato tutti io stesso! Ma, com’è, ho dormito troppo.”
Fiona rise. “È vero, Hoppi. Devi aver sognato che ero io a fare gli inviti!”
“Oh, fallo, cara Fiona, fallo! Vai a chiedere ora, per favore, a un mio caro dolce amico,” disse Hoppi, incoraggiandola con le sue piccole zampette.
“Ma non conosco Hoppybear. È un orso così grande e così timido, temo che non sappia quanto gli voglio bene,” disse Fiona, esitando.
“Non mi hai mai conosciuto?” chiese Hoppi. “Tu vieni ai miei Festival di compleanno, ti ricordi?”
“È vero,” disse Fiona. “Ma Hoppy non viene mai ai miei. È troppo grande e goffo per i nostri giochi.”
“Non importa,” disse Hoppi. “I cari amici, ti posso assicurare, sono nostri di diritto e non per dimensione.”
“Va bene, Hoppi,” rispose Fiona allegra, “andrò a chiedere a Hoppy di venire al Festival dell’AMICIZIA!”
E così andò, felice come un uccellino canterino, ovunque con gli Inviti.
Nel suo cuore, sperava che i suoi amici avrebbero affrettato la loro risposta. Ma, ahimè! Hoppybear era troppo timido per esprimersi, e così passarono i giorni, e tutti gli animali aspettavano qualcuno che portasse notizie del Festival dell’AMICIZIA.
“Oh, non sapevamo che doveva essere chiesto in quel modo,” esclamò Litta, ovunque, con la gioia della buona notizia suonata da ogni uccello e animale. “Verremo noi stessi e uno proprio come noi, se possibile, della nostra taglia. E porteremo con noi ogni piccolo pezzo di posto che riusciamo a gestire.”
“Oh, Hoppybear, sei così gentile!” esclamò Fiona quando al crepuscolo il grande orso entrò nella vista dei piccoli volti ansiosi di sapere tutto del Festival. E i corpi agili degli animali si piegarono sopra Hoppybear. E voci cristalline e dolci risuonarono tutto intorno a lui dicendo: “Perché non ci hai fatto sapere tanto, tanto tempo fa, caro Hoppy, che era quello che intendevi quando ci hai chiesto dove stavamo andando?”
“Ma… Ma non lo sapevo neanche io con certezza,” sbuffò Hoppybear timidamente.
“Allora forse è meglio che andiamo al festival senza di te,” disse Fiona con malizia.
“Ma noi non lo faremo! Oh caro, no! Sai che non lo faremo! E forse è meglio che portiamo Hoppy ad aiutarci, ci divertiremo molto di più!” protestarono tutti i bambini animali, saltellando intorno al grasso orsetto e conducendolo con loro per una bella corsa libera.
“Sono finalmente arrivati tutti i miei amici?” strillò Fiona gioiosamente, guardando in alto nella testa della vecchia Nonna i cui rigagnoli avevano occhi sorridenti ad ogni angolo per trattenere le luci d’amore di Hoppy.
Tutti i suoi amici erano finalmente arrivati e OVUNQUE!