Nel cuore delle Montagne Mystic, dove il crepuscolo dipingeva il cielo di sfumature viola e oro, un giovane drago di nome Danny stava tremando sulla sua rupe. Mentre i venti leggeri sussurravano racconti di avventure, i suoi amici planavano e si divertivano nell’aria sopra di lui. Ma il cuore di Danny era pesante per il peso della paura. Oggi era il giorno in cui tutti i draghetti avrebbero effettuato il loro primo volo, e Danny semplicemente non poteva.
“Dai, Danny! È il tuo turno!” urlò il suo miglior amico, ignaro della battaglia che si stava combattendo dentro di lui. Danny osservava ogni amico, dal temerario Billy alla graziosa Luna, che aprivano le ali e saltavano nel cielo. Si libravano e danzavano, i loro ruggiti gioiosi risuonavano nelle valli sottostanti. Ma non importa quanto lo incoraggiassero e lo esortassero, Danny rimaneva immobile, il baratro della paura si allargava sempre di più.
Il suo cuore batteva in sincronia con i suoi pensieri. “E se cado? E se non riesco a volare affatto?” Quelle preoccupazioni giravano nella sua mente come una tempesta senza fine. Con ogni momento che passava, i suoi amici diventavano sempre più distanti, le loro silhouette non erano che ombre contro il cielo che si illumina.
Poi, dall’orlo della scogliera, apparve il Vecchio Flick. Flick era un saggio drago con scaglie che scintillavano come le stelle. Si sistemò accanto a Danny, che guardò in alto con occhi colmi di lacrime. “Giovane, perché piangi?” chiese gentilmente.
“Io… non riesco a farlo! Non so volare!” singhiozzò Danny.
Flick annuì con comprensione. “Ah, ma tu puoi. Devi solo credere.” Con un colpo della coda, sollevò un piccolo ciottolo da terra e glielo porse. “Ogni grande viaggio inizia con un passo. Prova, Danny. Solo prova.”
Fermando il respiro, Danny si concentrò sul ciottolo. Saltò goffamente verso di esso, riuscendo a staccarsi da terra per un secondo frenetico prima di cadere. Ma Flick sorrise incoraggiante. “Molto bene! Ora proviamo di nuovo!”
Ad ogni tentativo, Danny sentiva uno sprazzo di speranza. Ma era effimero, perso nelle vaste ombre delle sue paure. Il sole era ormai completamente sorto, e Danny osservava i suoi amici giocare nell’aria scintillante. Improvvisamente, si sentì solo, come una singola stella in un cielo nero e infinito.
“Perché devo volare? E se non prendo mai il volo?” si chiese Danny, la sua voce era a malapena un sussurro.
“Ah, ma volare non riguarda quello che puoi o non puoi fare,” rispose Flick. “Si tratta di sentire la libertà di scegliere. E in questo momento, la scelta è tua.”
Quelle parole risuonarono dentro Danny. Scrutò le montagne che si stagliavano verso il cielo, le valli piene di colori così vibranti che sembravano pulsare di vita. Per la prima volta, considerò davvero la gioia di volare sopra il mondo, di vederlo dall’alto.
Raccogliendo ogni briciolo di coraggio, Danny spiegò le sue ali e si avvicinò all’orlo della scogliera. I suoi amici si erano fermati, gli occhi spalancati per l’eccitazione. Con un cuore pieno di determinazione, emise un ruggito che echeggiò tra le montagne, un atto di sfida contro le sue paure.
E poi balzò.
Il mondo precipitò sotto di lui, la raffica di vento urlava nelle sue orecchie. Il panico lo travolse, ma mentre cominciava a cadere, l’istinto prese il sopravvento. Aprì le sue ali, sentendo il vento che le sollevava, portandolo in alto. Con un potente colpo, volò in avanti, l’emozione del volo accendeva una passione profonda dentro la sua anima.
Per la prima volta, Danny stava volando. Le Montagne Mystic si stendevano sotto di lui come una tela dipinta, e i richiami un tempo lontani dei suoi amici si trasformavano in applausi che lo circondavano. Non era più solo nella sua lotta; aveva trionfato non solo sulla terra, ma anche sui dubbi che lo avevano incatenato.
Mentre il sole continuava a salire, Danny volava sempre più in alto, una figura magnifica contro il blu brillante. Flick osservava da sotto, un sorriso soddisfatto sul suo viso saggio, sapendo che il giovane drago aveva scoperto l’essenza del coraggio.
Il coraggioso viaggio di Danny era appena iniziato, ma quel giorno aveva imparato più di quanto fosse in grado di volare. Aveva imparato che affrontare le paure porta alla scoperta del proprio vero io, una lezione che lo avrebbe guidato attraverso tutte le avventure della vita.