In un giardino vibrante pieno di fiori durante una gioiosa giornata estiva, viveva una piccola farfalla di nome Billy. Billy non era una farfalla ordinaria; era un piccolo insetto con le ali più uniche che chiunque avesse mai visto. Ognuna delle sue ali vantava un colore diverso: rossa da un lato e blu dall’altro. Tutte le altre farfalle nel giardino fiorito avevano ali che erano semplicemente sfumature di giallo o marrone. Billy si sentiva spesso triste perché appariva così diverso, facendolo preoccupare di non appartenere da nessuna parte.
“Perché non posso essere come gli altri?” sospirò Billy un giorno mentre si riposava su un alto fiore. “Se solo le mie ali fossero belle e semplici, sarei così felice!”
Ma proprio in quel momento, una gentile ape anziana passò di lì e lo sentì.
“Caro Billy, chi ti ha detto che non sei carino?” chiese l’ape.
“Guarda le mie ali!” rispose Billy, battendole tristemente. “Sono l’unico in tutto il giardino ad avere ali così blu e rosse.”
“Ma il blu e il rosso sono colori bellissimi,” disse l’ape. “Molti fiori deliziosi li indossano, e non vedi? Sei unico. Hai mai pensato che le tue ali brillanti potrebbero condurti verso delle belle avventure? Aspetta e vedrai!”
Ma questo rese solo Billy più triste. “Il blu e il rosso non mi aiuteranno mai,” esclamò. “Vorrei sembrare proprio come tutti gli altri. Allora non avrei paura di uscire nel mondo.”
L’ape, volendo consolarlo, disse: “Dai, vai nel mondo, Billy. Presto scoprirai che è stato fatto proprio per te! E ti auguro ogni felicità.”
Mentre l’ape anziana ronzava via, Billy pensò che non c’era nulla da fare per sentirsi più allegro. Così si asciugò le lacrime e iniziò a muoversi lungo il sentiero del giardino, lentamente e tristemente. Appena girò l’angolo, vide un piccolo fiore che stava tutto solo, con i suoi petali pendenti da entrambi i lati.
“Cosa c’è che non va, caro piccolo fiore?” chiese gentilmente Billy.
“Oh, sono così solo e così stanco, così stanco! Se solo i miei fiori sorella potessero venire e crescere di nuovo accanto a me,” sospirò il fiore. “Ma tutti quei bellissimi fiori sono stati tagliati. Sono solo quanto può essere! Cosa si deve fare?”
“Posso aiutarti!” esclamò Billy, i suoi occhi brillando di una determinazione improvvisa. “Volerò veloce e ti porterò una pianta, se solo prometti di crescere accanto a essa!”
E via volò Billy attraverso il giardino, oltre la siepe e nel prato. Qui i dolci e profumati fiori d’estate ondeggiavano delicatamente nella brezza, e tra di essi il piccolo fiore in attesa trovò proprio ciò che desiderava. Poco dopo, tornò con una piccola pianta, tutta fresca e verde, e due deliziosi fiori in cima.
“Ecco, caro fiore! Ora avrai un po’ di compagnia!” esclamò Billy gioiosamente. “Non sono belli? E hai visto come le dolci foglioline verdi, baciate dalla rugiada del mattino, appaiono accanto al tuo fogliame appassito?”
“Oh, grazie, grazie! Mi hai davvero tolto la solitudine!” disse il piccolo fiore con occhi brillanti.
“Sei molto benvenuto. La giornata estiva è ancora davanti a me, quindi penso che ora mi metterò in viaggio verso quel vasto mondo! Buona giornata a te!” esclamò Billy. Sempre cercando di rallegrare qualcosa, volò via e presto arrivò su una collina dall’aspetto piacevole.
Per la prima volta, ora si rese conto di quanto fosse felice di avere le ali di colori diversi e brillanti. Si guardò intorno e poi pensò a quanto gli sarebbe piaciuto mostrarle in volo. Così su volò nel cielo blu, e via, via andò! Come appariva tutto bello dall’alto! In lontananza vide un’immagine divertente di una grande folla di farfalle in un campo di fiori in fiore. Ma vide anche qualcos’altro, che lo spaventò terribilmente, così spaventato che quasi non sapeva come raggiungerle.
“Perbacco! Questo non andrà mai bene!” si disse. “Non c’è un secondo da perdere!” E più veloce che mai volò verso la folla multicolore.
Le farfalle erano tutte agitati, sbattendo le ali arrabbiate e mormorando fra di loro.
“Cosa c’è che non va in voi?” chiese Billy.
“Oh! guarda come è trattato orribilmente,” disse la farfalla accanto a lui, le cui ali erano di un magnifico colore dorato. “Sta per perdere la vita a causa di quel sfortunato spino! Chi sa, potrebbe prendere anche le nostre? Abbiamo tutte inzuppato le nostre ali nelle gocce di rugiada sui fiori, e quel piccolo spino deve averne catturato uno.”
“Oh! questo è terribile!” disse una piccola farfalla bianca e nera. “Perché non lo abbiamo visto prima; e come è mai arrivato quel cane a abbaiare in questo modo sfortunato?”
Billy cominciò a pensare. “Se solo fossi di un colore diverso!” pensò. Ma no, non servirebbe a nulla, perché che importanza avrebbe se fosse la sua stessa rovina quella che stava soffrendo?
“Ascoltatemi! Andò a legarci qualcosa!” disse infine, dicendolo senza aspettare di pensare. “Con un corpo così sottile, posso facilmente riuscirci!”
“Faresti un salto nel buio,” disse la farfalla dorata, “non sapendo se la fine potrebbe essere la morte per te stesso!”
“Non importa!” rispose Billy.
Detto ciò, senza aspettare di porre una sola domanda, si tuffò verso la pelosa coda del cane su cui il rovo si era impigliato. Ma proprio in quel momento il cane scosse la coda sul suo viso, facendolo saltare in aria arrabbiato, e via corse il cane lungo un altro sentiero dove c’era soltanto un ripido muro di mattoni.
Non appena la coda fu liberata dallo spino, Billy volò su dal terreno, gridando gioiosamente, “Ti ho salvato! Ora spargerai felicità in tutto il giardino!” E con le sue ali che svolazzavano luminosamente nell’aria, volò giù verso il suo amato lettino di fiori.
“Beh, mio coraggioso piccolo Billy,” chiamò l’ape anziana, “non ti avevo detto che le tue ali ti avrebbero portato a una bella avventura?”
“Sì, e sono così grato per la lezione, cara ape,” rispose Billy gioiosamente, baciando una lacrima di felicità da uno dei fiori. “E, oh! ora ho imparato a non vergognarmi delle mie ali blu e rosse!”